Santuario della madonna della strà

Un vero gioiello d’arte è la Chiesa di San Michele, più nota come Santuario della 
Madonna della Strà, eretta nel 1143, come è testimoniato da un’iscrizione romana, poi 
riportata dall’Arciprete Zauli del 1651. Dei progettisti, architetti Borgo e Malfatto, 
nonostante le ricerche storiche su carte veronesi, non si conosce nulla. 
Le molte lapidi romane della chiesa, fanno pensare che essa possa essere sorta sopra i 
resti di un edificio pagano distrutto. L’edificio è in stile romanico, con tre navate e tre 
absidi; la facciata è costituita da corsi in tufo e cotto e presenta un protiro pensile sopra il 
quale si apre una bifora sormontata da una piccola finestra divisa a croce. Lungo gli 
spioventi del tetto vi sono archetti pensili. All’interno si ammirano due file di colonne 
alternate a pilastri, con capitelli alcuni del VII secolo con giri di foglie dure, mentre gli altri, 
fra cui uno a spicchi, risalgono all’epoca della rifabbrica medioevale. 
La chiesa doveva essere affrescata, ma tutti gli affreschi furono ricoperti con calce nel 
1660, per tornare alla luce con il restauro di fine ‘800. Degli affreschi dei dodici apostoli è 
rimasto solo quello di S. Bartolomeo, sugli altari si vedono inoltre dipinti una Vergine con 
Bambino, S. Onofrio, S. Maria Maddalena, S. Agata, un Vescovo e una S. Coronata. 
A partire dalla visita pastorale del 1592 la Chiesa cambia nome in Madonna della Strà, 
grazie alla crescente devozione dell’immagine di Maria in essa venerata. La statua in 
legno fu intagliata nel 1497 da Giovanni da Zebellana su commissione dei fedeli della 
parrocchia. Nell’altare minore è posto un Crocifisso ligneo datato tra il XIV e il XV secolo, 
in origine interamente decorato. 
Nel 1894 la facciata venne puntellata d’urgenza, poiché presentava uno strapiombo 
all’infuori di 78 cm, a casa del cedimento del terreno sottostante. Il 15 luglio 1959 un 
violento temporale troncò la cuspide del campanile, ricostruita nel 1961. L’ultimo restauro 
del Santuario è stato eseguito nel 2003/04 su volere del Parroco Mons. Luigi Magrinelli. 














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