Studenti in alternanza scuola-lavoro al Comune di Sona

Pubblicata il 07/06/2016

Il Comune di Sona accoglie 14 studenti in alternanza scuola-lavoro di ben 8 istituti veronesi. Il Sindaco Gianluigi Mazzi: “È anche questa un’iniziativa concreta per manifestare la partecipazione del Comune di Sona alle esigenze dei giovani e delle famiglie”. 
La legge n. 107/2015 ha introdotto l’obbligo per tutti gli studenti delle scuole medie superiori, a partire dalle classi terze, di svolgere percorsi di Alternanza Scuola Lavoro per una durata complessiva di 200 ore.
“Quei percorsi sono organicamente inseriti nel piano triennale dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica come parte integrante dei percorsi di istruzione – spiega la Dott.ssa Annamaria Gasparini, responsabile del Personale del Comune di Sona - e rispondono alla funzione di acquisire competenze spendibili nel mercato del lavoro”.
Il Comune di Sona ha offerto la disponibilità ad accogliere gli studenti che ne abbiamo fatto richiesta, consapevole della valenza sociale e formativa di tali iniziative, nell’ottica di agevolare le future scelte professionali dei ragazzi anche mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro.
“A partire dal 23 maggio e durante l’arco del periodo estivo, i vari uffici comunali accoglieranno complessivamente 14 studenti del territorio, che frequentano diversi Istituti di Verona e Provincia – commenta il Sindaco Gianluigi Mazzi -; in particolare sono state sottoscritte convenzioni con l’Istituto Tecnico Statale “M. Polo”, con il Liceo Statale “G. Galilei”, con l’ISISS “C. Anti”, con l’Istituto Seghetti, con l’Istituto Tecnico Statale “Cangrande della Scala”, con l’Istituto di Istruzione Superiore “M. Curie”, con l’Istituto Salesiano “Don Bosco”, ed infine con l’Istituto Tecnico commerciale statale “Lorgna-Pindemonte”.
“È anche questa un’iniziativa importante – precisa il Sindaco Gianluigi Mazzi – per manifestare concretamente la partecipazione del Comune di Sona alle esigenze dei giovani e delle famiglie. Non solo: l’incontro in Comune delle nuove generazioni fa capire come queste realtà non sono distanti ma vicine a tutti. Si entra negli uffici, ci si muove nell’organizzazione, si capiscono le dinamiche. Dopo anni in cui si è creata distanza, ora è tempo di creare vicinanza con chi, come le nuove generazioni, cambierà l’Italia”.


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