Pieve di Santa Giustina - via Santa Giustina - 37060 - Palazzolo


La pieve di Santa Giustina si trova su un’altura appena fuori l’abitato di Palazzolo, in direzione nord verso Bussolengo.
E’ costruita in stile romanico con sassi morenici disposti a spina di pesce e con pietre di calcare inserite agli angoli della facciata e in vari punti. Si fa risalire attorno ai secoli X e XII in quanto viene citata nell’anno 966 in documenti del Monastero di San Zeno come “iura sancte Iustine posidet” e in una Bolla di Papa Eugenio III del 17 maggio 1145, come “Plebem Palatioli cum decimis”. 

Viene anche tramandato dai nostri antenati che San Zeno, vescovo di Verona, venisse a celebrare la Santa Messa su questo colle, a metà strada tra Verona e il lago di Garda, per incontrare ed evangelizzare le popolazioni lacustri che attraverso sentieri giungevano per ascoltarlo. Il Santo Vescovo, contemporaneo di Santa Giustina (martire nel 304 d.C.) e diffusore del Suo culto, può aver sollecitato la dedicazione, seppur di un oratorio, alla Santa. 

L’Oratorio potrebbe  essere sorto su di un preesistente tempio pagano documentato da mattoni romani inseriti nelle due absidi e in un notevole frammento del primo secolo, di un cippo scolpito con un grifone e un giglio-candelabro, di recente rtrovamento, inserito ora nell’ambone. Inoltre in epoca longobarda, fra il VII e VIII secolo, esisteva già una chiesa cristiana di notevole splendore documentata dalle pietre finemente lavorate che furono recuperate ed inserite nei muri perimetrali sia all’esterno che all’interno. 

La costruzione subì nel tempo parecchi danneggiamenti a causa di terremoti e devastazioni. Appare costruita in due tempi diversi: l’abside minore è impostata ad una quota più bassa e, come pure metà della parete sud, ha il muro di uno spessore inferiore di dieci centimetri rispetto alla parte rimanente. Dovrebbe far parte di una chiesa del secolo X, crollata in parte con il terremoto del 3 gennaio 1117 e ampliata subito dopo più ampia e con muri più spessi. Ciò spiega anche la strana particolarità delle due absidi di diversa grandezza pur avendo una sola navata. 

Al suo interno si ammirano numerosi affreschi attribuiti ai secoli XI, XI e XVI con una sessantina di santi fra cui due Madonne del latte. Sono ciò che rimane degli affreschi che ricoprivano tutto il perimetro delle pareti interne.
  Il campanile romanico, eretto nel 1200, presenta agli angoli materiali di diverse fasi costruttive: fino a metà pietre calcaree, quindi tufo vulcanico ed infine mattoni. Le colonnine e i capitelli rovesciati che dividono le quattro bifore sono di epoca longobarda.

Nel 1233 il paese di Palazzolo, edificato allora attorno alla Pieve, fu insieme a molti altri in parte incendiato dagli eserciti delle vicine città lombarde, guelfe, alleate contro il ghibellino Ezzelino III da Romano, allora capitano del popolo a Verona e in seguito podestà. 

Le celebrazioni liturgiche continuarono a svolgersi nella Pieve fino al 1533; dopo tale data vi si officiavano solo le festività solenni di Natale, Sabato Santo, Pasqua, Pentecoste e Beata Vergine Maria. Il paese infatti era stato riedificato attorno all’oratorio di S. Giacomo, esistente fin dal 1473,  che nel 1821 venne demolito, escluso il campanile, per costruire l’attuali chiesa parrocchiale. Il vecchio paese vicino alla pieve,del quale rimangono diversi reperti, fu distrutto e abbandonato molto probabilmente negli anni 1509-1511 nella guerra della lega di Cambrai contro la repubblica di Venezia e dopo la grave pestilenza del 1511, come testimoniano le cronache Biancolini-Zagata. Nella visita pastorale del 1526 si riporta che anche la canonica vicino alla pieve era stata distrutta dalla guerra.
 




The “Pieve” church of Santa Giustina is located on a hill just outside the town of Palazzolo, heading north towards Bussolengo. It's  made %u200B%u200Bof stones arranged in a herringbone moraine and mortar, worked with lozenges to give an artistic touch to the material so poor, and goes back around the year 1000, as it is mentioned in a Bull of Pope Eugenius III May 17, 1145, as " Plebem Palatioli cum decimis." 

It may also be passed down from our ancestors that Saint Zeno came to celebrate Mass on this hill, halfway between Verona and Lake Garda, to meet and evangelize the lacustrine populations through footpaths that came to hear him. The holy Bishop, a contemporary of Santa Giustina (martyred in 304 a.C.) and the speaker of his own worship, may have prompted the dedication, albeit of an oratory, the Saint. 

Oratory that could be built on an old pagan temple. It is also assumed that in the Lombard period, VII -VIII century, there was already a Christian church of great splendor. 

The building underwent over time due to several damaging earthquakes (1117 ), and devastation. During the reconstruction the finely worked stone were recovered and inserted into the walls both inside and outside . Even today you can see blocks carved capitals and relate to this period. 

Inside you can admire numerous paintings and the strange peculiarity of the two apses despite being built with a single nave: the great apse with the altar stone and the other with the baptismal font. The Romanesque bell tower, erected in 1200, was rebuilt several times due to demolition due to telluric events. 

In 1233 the village of Palazzolo, built around the parish church, was set on fire by Ezzelino, a power local Lord. The fire spared only a few houses built in stone and mortar moraine as the parish church, and two are still visible in Cavecchie street, to which they gave it the name. Palazzolo was rebuilt next to the oratory of St. Giacomo.

The liturgical celebrations continued to be held in the parish church until 1533, after that date there is only officiated the solemn festivities of Christmas, Easter Saturday, Easter, Pentecost and the Blessed Virgin Mary. The home of the pastor remained there until 1585. The last reconstruction took place in 1729 and in 1758.
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