Osservato un pulcino di allocco nel parco di Villa Brandolini


Allocco in riposo sotto un'auto in piazza libertà a solighettoOggi pomeriggio nel parco di villa Brandolini in Solighetto è stato osservato un pulcino di allocco (Strix aluco L.), come confermato dai tecnici del Centro recupero animali selvatici della Provincia di Treviso.
Il pullo di questa specie, quando ha più di 5 settimane, lascia il nido e si sposta di ramo in ramo dove i genitori lo nutrono fino a circa 4 mesi di età.
Probabilmente il temporale di ieri lo ha fatto cadere a terra.

L'allocco è strettamente legato agli ambienti forestali, si adatta facilmente anche agli ambienti agricoli e antropizzati di cui frequenta cascine, fienili, orti, parchi e giardini, nonché i pieni centri storici di città di grandi e piccole dimensioni. Strettamente notturno al di fuori del periodo della riproduzione, durante l'allevamento dei piccoli è attivo anche al crepuscolo o in pieno giorno. Per il riposo utilizza posatoi su conifere, alberi coperti di edera, camini e anfratti nelle cascine o nei monumenti.
 

allocco in villa brandolini
Il pulcino nel vialetto di villa Brandolini (fonte foto: Fabio Sforza)


Come per il gufo comune, i piccoli mammiferi sono il suo pasto preferito, in particolare i topi. Inoltre non disdegna scoiattoli, ghiri, donnole, uccelli vari, anfibi e anche invertebrati. Evidentemente il parco della villa Brandolini rientra nel suo habitat e quindi ci aiuta a tenere sotto controllo il numero dei roditori nel centro di Solighetto.
 

Allocco in riposo sotto un'auto in piazza libertà a solighetto
Il pulcino di allocco mentre si riposa nascosto sotto un auto in Piazza Libertà


L'allocco ha capo grosso e tondeggiante, dischi facciali bruno-grigiastri. Ha occhi neri, non possiede ciuffi auricolari (i cornetti tipici invece del gufo comune e reale - Asio otus L. e Bubo bubo L.) e presenta due morfi di colore: uno bruno-fulvo e uno bruno-grigio, entrambi macchiettati e striati; sono presenti con basse frequenze anche individui di piumaggio intermedio. Grazie al piumaggio criptico, che assomiglia alla corteccia di un albero, si mimetizza perfettamente nel bosco, quando è posato vicino al tronco.
I rigetti di boli contenenti ossa e pellicce indigeriti, denominati borre, sono grigiastri, simili a quelli del gufo comune, ma raramente si trovano in grandi quantità, perché l'allocco cambia spesso posatoio.
La taglia è maggiore di quella della più nota piccola civetta (Athene noctua Scopoli): lunghezza 39-43 cm, ala 25-30,5 cm, apertura alare 87-99 cm, coda 17-18 cm, tarso 43-47 mm, becco 28 mm, il peso variabile dai 310 ai 620 grammi, uovo 46,7-39,1 mm. Il dimorfismo sessuale è caratterizzato dalle dimensioni maggiori della femmina.
 

dettaglio della coda dell'allocco osservato a solighetto
Dettaglio della coda dell'allocco osservato a Solighetto dopo che è stato allontanato dal parcheggio e si è nascosto in una cavità tranquilla


In accordo con il Centro provinciale di recupero della fauna selvatica, che si coglie l'occasione per ringraziare pubblicamente per la collaborazione, il pulcino verrà osservato nei prossimi giorni per vederificare se è rimasto in contatto con i genitori che sono abituati a nutrirlo dove si sposta.

Si coglie l'occasione per ricordare a tutti che il centro di recupero svolge un ruolo determinante di presidio del territorio e di cura e riabilitazione di animali feriti rinvenuti. E’ attivo dal maggio 2001 e in questi anni, ha compiuto più 4.000 interventi, il 30% dei quali ha portato alla liberazione degli animali curati. Si occupa di tutta la fauna selvatica della Provincia di Treviso e può essere contattato per interventi di recupero della fauna selvatica 24 ore su 24 al seguente numero telefonico di reperibilità: (+39)  320/4320671.

(Lunedì 12 Maggio 2014)

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