Lotta alla zanzara tigre


zanzara animataLa zanzara tigre è lunga dai 2 ai 10 millimetri. È vistosamente tigrata di bianco e nero. I maschi si contraddistinguono dalle femmine in quanto sono più piccoli di circa il 20%; nonostante ciò possiedono una morfologia molto simile.
Come tutte le specie di zanzare, le antenne dei maschi sono decisamente più folte rispetto a quelle delle femmine. I palpi mascellari dei maschi sono più lunghi delle loro proboscidi; invece i palpi mascellari delle femmine sono molto più corti.
A differenza da altre specie indigene, la zanzara tigre è attiva durante il giorno, e non solamente all'alba o al tramonto; è perciò responsabile per le punture degli uomini e degli animali durante il giorno. La zanzara tigre punge rapidamente riuscendo così a fuggire velocemente.
Le zanzare tigre depongono le uova spesso in piccoli contenitori con piccole quantità di acqua: vasi, sottovasi, fognature otturate, grondaie, recipienti di scarto. Le uova resistono alla siccità e possono sopravvivere finché il contenitore dove sono state deposte non si riempia nuovamente di acqua piovana. La zanzara tigre ha un limitato raggio d'azione perciò, in genere, i luoghi di deposizione delle uova sono vicini a dove si osservano le zanzare.

Scarica la scheda con brevi informazioni sulla lotta alla zanzara tigre (pdf - 1,3 MB)

Scarica gli atti del Convegno sulle Malattie emergenti trasmesse dalle zanzare (pdf - 22,36 MB) tenutosi a Sernaglia della Battaglia il 7 giugno 2012

PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI
(Dal sito https://www.zanzaratigreonline.it/ del servizio sanitario regionale Emilia Romagna)

CHI E' LA ZANZARA TIGRE
zanzara tigreAppartenente all’ordine dei ditteri, famiglia Culicidae, genere Aedes e specie Aedes albopictus, la zanzara tigre, arrivata in Italia circa 20 anni fa con il commercio dei copertoni usati, è ormai ben adattata ai nostri ambienti. E’ quindi a tutti gli effetti una zanzara italianizzata.
Dal punto di vista dell’aspetto, Aedes albopisctus si distingue molto bene dalla zanzara comune per la livrea “tigrata”. L’adulto di zanzara tigre, infatti, ha un corpo nero con striature bianche su capo, torace addome e zampe. Le sue dimensioni sono comprese tra i 4 e i 10 mm.
Il ciclo vitale della zanzara tigre, come di tutte le zanzare, comprende 4 stadi: uovo, larva, pupa e adulto. Le uova sono nere e lunghe circa mezzo millimetro. Le larve, che crescono e si sviluppano in acqua, quando non disturbate, stanno appena sotto la superficie e respirano col sifone. L’adulto, infine, conduce vita aerea.

schema del ciclo vitale della zanzara tigre

DA DOVE PROVIENE
La zanzara tigre ha come areale originario il Sudest asiatico. Nella seconda metà del ‘900 si è diffusa in numerosi paesi dell’Africa, in larga parte degli Usa, nel Sudamerica, in Australia e nelle isole del Pacifico. In Europa è stata avvistata per la prima volta in Albania nel 1979. Le prime segnalazioni in Italia risalgono, invece, al 1990 nella città di Genova. Oggi la zanzara tigre è diffusa su gran parte del territorio nazionale. È presente anche in Francia, Spagna, Svizzera, Montenegro, Olanda, Grecia, Croazia, Slovenia, Bosnia Erzegovina e in Israele.
La presenza di “siti a rischio”, come appunto i pneumatici usati e altri contenitori dove ristagnano anche piccole quantità di acqua, ha consentito la creazione di “aree primarie di colonizzazione” dalle quali è iniziato l’insediamento del territorio circostante.
In Veneto, è bastato poco più di un decennio perché Aedes albopictus infestasse tutte le città capoluogo e la maggior parte dei comuni di pianura e bassa collina di ogni provincia. Attualmente la diffusione in nuove località avviene in gran parte per trasferimento passivo tramite il traffico veicolare.

zanzara tigreABITUDINI
Particolarmente aggressiva, la zanzara tigre è attiva anche in pieno giorno. Nonostante possa pungere anche uccelli, rettili e perfino anfibi, la femmina di Aedes albopictus attacca preferibilmente l’uomo procurando pomfi e irritazioni fastidiose. Dato che non vola molto in alto, tende a pungere soprattutto le gambe degli esseri umani.
Gli adulti generalmente preferiscono spazi aperti, al riparo negli ambienti freschi e ombreggiati e trovano quindi rifugio soprattutto tra l’erba alta, le siepi e gli arbusti. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati segnalati abbondantemente anche in zone assolate come i parcheggi dei supermercati o nelle aree industriali, dove ci sono pochi alberi.
Tradizionalmente, si riteneva che la zanzara tigre non si spostasse più di poche decine di metri. Studi recenti dimostrano, al contrario, che è capace di effettuare spostamenti anche di centinaia di metri, avvicinandosi al chilometro.

IL CICLO DELLA ZANZARA TIGRE
La femmina di Aedes, responsabile delle punture all’uomo, può compiere diversi pasti di sangue a distanza di 3-5 giorni uno dall’altro e in condizioni ottimali (ad esempio in laboratorio) può vivere anche più di 40 giorni. A partire da circa 60 ore dopo il pasto di sangue le femmine depongono tra le 40 e le 80 uova, disponendole singolarmente appena sopra il livello dell’acqua. In laboratorio si è visto che ogni femmina è in grado di deporre le uova anche per 7 cicli consecutivi, per un totale di 350-450 uova per individuo nell'arco di vita. Grazie a raffinati meccanismi bio-fisiologici, le uova di zanzara tigre possono sopravvivere in forma quiescente anche durante il freddo invernale e i periodi di siccità. Una umidità del 60-70% e temperature di 25° C sono sufficienti a far sopravvivere circa un quarto delle uova deposte per 4 mesi. Addirittura, le uova si sono dimostrate capaci di sopravvivere a -10°C per 24 ore. Basta però che le uova siano sommerse anche in una minima quantità d’acqua per un’ora, a temperature miti, per schiudersi. Se l’immersione si prolunga per almeno 7 giorni, il ciclo adulto della zanzara riparte. In primavera e autunno, dalla deposizione delle uova fino allo sfarfallamento dell’adulto passano in media 15-20 giorni, mentre in piena estate questo periodo si accorcia a soli 6-8 giorni.

LE INFESTAZIONI ANNUALI
Nel Nord Italia il periodo favorevole allo sviluppo della specie va da aprile a ottobre. Questo periodo può naturalmente variare a seconda delle temperature annuali, della zona (urbana, rurale, marittima o collinare) e del microhabitat (dimensione e volume del focolaio, grado di insolazione, ecc). La massima densità numerica della popolazione adulta si osserva generalmente tra metà agosto e metà settembre. Il fastidio provocato dalle zanzare è proporzionale alla densità degli insetti, quando la popolazione ne avverte la presenza, la colonia è già saldamente radicata nel territorio.

SITI A RISCHIO DI INFESTAZIONE
Le ricerche svolte hanno contribuito a chiarire quali siano i luoghi maggiormente a rischio per lo sviluppo dei focolai. Lo studio, ha permesso di rilevare presenze massicce di zanzara tigre anche in zone assolate e prive di verde.

I siti maggiormente a rischio di infestazione sono:
- abitazioni con esterno (inteso come cortile o giardino)
- parchi (giardini e spazi verdi di ampie dimensioni)
- vivai (inseriti in ambienti urbani)
- piazzali con o senza verde (parcheggi privati ad uso pubblico, zone di carico scarico all’interno delle aree produttive, ecc.)

Le aree private contribuiscono in modo determinante alla colonizzazione e all’insediamento della zanzara tigre. Anche quando i trattamenti pubblici sono svolti con regolarità e in modo accurato, non è possibile svolgere una efficace azione di lotta senza il contributo attivo dei cittadini al trattamento delle aree private a rischio di infestazione.

DOVE VIVE E COME SI ADATTA LA ZANZARA TIGRE
La zanzara tigre (Aedes albopictus) è una delle 98 specie di zanzare che hanno colonizzato l’Europa. La sua spiccata plasticità biologica, dovuta alla notevole variabilità genetica della specie, e la capacità delle uova di sopravvivere alla stagione invernale le hanno permesso di colonizzare rapidamente ambienti anche molto diversi tra loro, come ad esempio quello urbano e quello collinare, ma accomunati dalla presenza di acque stagnanti. Le strategie di adattamento della zanzara tigre si sono dimostrate diverse a seconda della destinazione finale e degli ambienti che ha colonizzato.
La chiave della sua diffusione, oltre alla capacità di quiescenza delle uova durante i periodi asciutti, è dovuta al fatto che bastano piccole raccolte d’acqua per la deposizione delle uova. Nel suo ambiente originario di foresta queste erano rappresentate da cavità negli alberi, ascelle di foglie o buchi nella roccia mentre negli ambienti urbani delle nostre città possono essere sottovasi, tombini, bottiglie, barattoli e altri contenitori. La sua propensione a riprodursi in quantitativi di acqua molto ridotti è confermata dal fatto che non si osservano larve di zanzara tigre in fossi, laghi, canali e altri luoghi ricchi di acqua.

COME SI DIFFONDE
Quando si insedia su un territorio, zanzara tigre si diffonde gradualmente, in modo eterogeneo, impiegando diversi anni per colonizzare completamente un’area urbana. Inizialmente si osserva una presenza casuale dei focolai (random). Dopo qualche anno la colonizzazione è a macchia di leopardo e successivamente la zanzara si diffonde sull’intero centro urbano con densità diverse a seconda delle condizioni ambientali, una distribuzione definita “a isole”. Nei centri abitati l’infestazione di Aedes albopictus è associata, sul suolo pubblico, ai tombini e alle bocche di lupo per lo sgrondo dell’acqua piovana delle strade.

ristagno di acqua in tombino ristagno di acqua in copertone ristagno di acqua in sottovaso

Tuttavia, un ruolo determinante nella diffusione e nello sviluppo delle infestazioni viene giocato da focolai che si trovano in aree private, come ad esempio:
- caditoie e tombini pluviali
- bottiglie
- barattoli
- lattine
- bicchieri
- annaffiatoi
- secchi e bacinelle
- sottovasi
- bidoni e vasche
- teli di plastica che coprono cumuli di materiali
- abbeveratoi per animali
- grondaie otturate
- pneumatici
- anfore
- rocce ornamentali

Questi ambienti, quando sono umidi e ricchi di residui vegetali (foglie e scarti), sono un vero e proprio elemento di attrazione per la femmina di Aedes che li sceglie per la deposizione delle uova.
L’adulto di zanzara tigre non presenta particolare attitudine al volo attivo. Fino a qualche anno fa si pensava che non si spostasse molto e che la sua distribuzione geografica si concentrasse solo nelle immediate vicinanze di piccoli bacini d’acqua. In realtà, gli spostamenti attivi delle femmine sono solitamente di qualche centinaio di metri dal focolaio di sviluppo delle larve. A volte, grazie all’azione del vento, possono andare anche più lontano, anche se mai oltre un chilometro dal luogo di origine.
La dispersione tra zone limitrofe può essere favorita dalla presenza di aree verdi nei quartieri residenziali con case e abitazioni singole con giardino. Questi spazi possono rappresentare, infatti, dei veri e propri “corridoi ecologici”. Nelle zone dove sono presenti palazzi e condomini, le zanzare sono capaci di raggiungere anche appartamenti al ventesimo piano, nonostante solitamente volino ad altezze di circa un metro da terra.
Grazie al trasporto passivo offerto da aerei, navi, treni, macchine e camion, gli adulti possono diffondersi anche a distanze ben superiori al chilometro e colonizzare aree molto lontane da quella di origine.

LA LOTTA ALLA ZANZARA TIGRE
La lotta alla zanzara tigre richiede uno sforzo coordinato tra tutti gli attori in campo: i Comuni, responsabili delle disinfestazioni degli spazi pubblici, le ULSS che mettono a disposizione le competenze specifiche per fare da supporto sia nella fase preventiva che in quella di trattamento, la Regione che coordina le attività di lotta e monitoraggio su scala regionale e, infine, i cittadini che devono essere coinvolti attivamente nella prevenzione e nei trattamenti affinché il problema possa essere gestito adeguatamente. Si sottolinea che le aree private costituiscono la maggior parte dei siti a rischio e per questo è importante che ogni singolo cittadino in ambito privato provveda alla rimozione di tutti i potenziali focolai larvali, cioè di tutti quei contenitori in cui può ristagnare l’acqua e al controllo dei focolai inamovibili, cioè quelli nei quali non può essere eliminata l’acqua, mediante la chiusura con coperchio ermetico, o con zanzariere o con l’ utilizzo di un adeguato prodotto larvicida.

Le esperienze messe a punto hanno dimostrato che nelle nostre zone è necessario ricorrere a diverse tecniche di lotta contemporaneamente.

Un piano di lotta integrata alla zanzara tigre si compone delle seguenti azioni:
- censimento e mappatura dei focolai larvali non eliminabili e dei “siti sensibili”
- lotta antilarvale (eliminazione dei focolai, evitare la formazione di nuovi focolai, trattamenti larvicidi, utilizzo di predatori come Gambusia e Copepodi Ciclopoidi)
- lotta agli adulti (trattamenti adulticidi a carattere straordinario, metodi di protezione meccanici e personali)
- monitoraggio quantitativo dei livelli di infestazione
- divulgazione, educazione, sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza
- applicazione di strumenti normativi e sanzionatori (Ordinanze, Regolamento di Igiene Pubblica)

In particolare i piani di lotta, messi a punto durante il periodo di attività stagionale dell’insetto, prevedono principalmente:
- trattamenti larvicidi su suolo pubblico
- trattamenti adulticidi solo in caso di emergenza e in siti sensibili
- ordinanza sindacale
- monitoraggio con ovitrappole
- attività di controllo dell’efficacia dei trattamenti larvicidi su suolo pubblico

Misure preventive
Diversi studi hanno permesso di identificare la tipologia dei siti più importanti per lo sviluppo della zanzara tigre. In particolare, vale la pena di ricordare che nelle aree pubbliche, il maggiore rischio è rappresentato da tombini, pozzetti stradali e bocche di lupo. Nelle aree private, invece, siti a rischio sono i tombini di parcheggi e giardini, gli scoli, le grondaie se otturate con materiali in decomposizione, i sottovasi, le cisterne e tutti i contenitori lasciati all’aperto e nei quali si possono formare ristagni d’acqua, i giochi per bambini come le piscinette lasciati pieni d’acqua, i vivai, i piazzali, gli abbeveratoi per animali, i teli e i cumuli di materiali sui quali si possono formare pozze d’acqua, le fontane e le vasche ornamentali. Dato che l’elemento fondamentale per la schiusa delle uova di zanzara e lo sviluppo delle larve è l’acqua, anche in piccole quantità, le azioni preventive da attuare rigorosamente sono le seguenti:
- trattare regolarmente i tombini e le zone di scolo e ristagno con i prodotti larvicidi
- eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno d’acqua al loro interno
- verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite
- coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese
- tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre
E’ inoltre necessario evitare di:
- accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità d’acqua stagnante
- lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiali e legna
- lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto
- lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni d’acqua per più giorni
- svuotare nei tombini i sottovasi o altri contenitori

STRATEGIE DI LOTTA ANTILARVALE
larva di zanzara tigreI prodotti larvicidi sono necessari per trattare i focolai che non si possono eliminare e nei quali permane l’acqua, come i pozzetti stradali, le caditoie, i tombini e tutti gli altri ambienti nei quali si possa verificare un ristagno. Esistono diversi prodotti larvicidi, tutti reperibili con facilità e a basso costo. E' obbligatorio impiegare formulati commerciali registrati allo scopo dal Ministero della Salute come Presidi medico-chirurgici (PMC). Il mercato offre gli stessi formulati larvicidi ad uso professionale anche in confezioni per l’uso domestico. Tra i principi attivi presenti sul mercato i più affidabili per l’impiego nella tombinatura stradale risultano attualmente Diflubenzuron e Pyriproxyfen che uniscono buona efficacia e persistenza d’azione a bassa tossicità. Il Bacillus thuringiensis israelensis non è consigliabile per scopi professionali nelle tombinature per la scarsa persistenza delle formulazioni attualmente in commercio, ma è suggerito per l’uso domestico visto il suo profilo tossicologico di grande sicurezza.
Per le vasche ornamentali si è appurato che i comuni Pesci rossi (Carassius auratus) e la Gambusia (Gambusia holbrooki) svolgono una predazione efficace, completa e duratura. Sono sufficienti 2 esemplari di carassio/m2 e 3-4 gambusie/m2 per ottenere buoni risultati.
Ricorda! La Gambusia può essere soltanto allevata e non immessa nelle acque interne.
E’ quindi necessario che le vasche nelle quali viene introdotta non siano in contatto con la rete idrica di superficie. Questo vale anche per i pesci rossi che sono attivi predatori in grado di mettere a rischio gli equilibri di ambienti naturali.
Cosa non fare: l’uso del rame nei tombini e sottovasi
Una delle indicazioni caratteristiche date in passato per la lotta contro la zanzara tigre è quella di utilizzare il rame come larvicida. Tuttavia, una serie di prove effettuate in Regione sconsiglia questa pratica, anche alla luce del problema del rischio di accumulo di grandi quantità di questo materiale nell’ambiente.

LOTTA AGLI ADULTI
zanzara tigre adultoTrattamenti adulticidi interni
In genere non è necessario il ricorso a trattamenti adulticidi all’interno degli edifici data la scarsa tendenza della zanzara tigre a permanere in questi ambienti.
Trattamenti adulticidi esterni
L’utilizzo di insetticidi da nebulizzare negli ambienti esterni va messo in atto solo in situazioni straordinarie, in caso di una presenza elevata di adulti in siti sensibili (scuole, ospedali, strutture residenziali e protette...) o in presenza di rischio epidemico. Questi prodotti, infatti, hanno una bassa persistenza ambientale e quindi non garantiscono una buona protezione di lungo periodo. Al tempo stesso, si tratta di prodotti dalla scarsa specificità e che possono quindi avere un impatto ambientale piuttosto elevato. La scelta di un insetticida deve comunque basarsi su una serie di caratteristiche come l’assenza di fitotossicità, di odori persistenti e fastidiosi o di effetti irritanti sulle mucose. E’ inoltre importante appurare quali sono le caratteristiche eco-tossicologiche del prodotto e dei suoi coadiuvanti. Per fare questo, è buona norma leggere attentamente le etichette e le istruzioni e rivolgersi al personale competente del negozio dove si effettua l’acquisto. In generale, è bene ricordare che ci sono alcuni principi attivi presenti sul mercato da molti anni, che sono ancora molto efficaci e i cui effetti, proprio per il lungo periodo nel quale sono stati utilizzati, sono molto più noti e studiati di quelli di prodotti nuovi, appena immessi sul mercato, che generalmente sono anche assai più costosi. La ricerca in questo settore indica come preferibili formulati a base di piretrine naturali e piretroidi.
Occorre precisare che, in area pubblica, i trattamenti adulticidi possono essere effettuati solo dopo il parere del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ULSS competente per territorio.
È, inoltre, fortemente scorretto da parte delle ditte di disinfestazione proporre ai privati il trattamento adulticida come metodo di lotta preventiva o in forma di intervento a calendario.


COSA POSSONO FARE I CITTADINI
La lotta alla zanzara tigre non può avere esiti positivi senza un attivo coinvolgimento della popolazione. I siti a rischio di infestazione da zanzara tigre nelle aree pubbliche sono infatti solo il 20-30% del totale. Il rimanente 70-80% delle zone a rischio è di proprietà privata. E' quindi necessario che i cittadini mettano in atto misure di prevenzione e di trattamento nelle aree di loro competenza.

schema prevenzione dei cittadini nella lotta alla zanzara tigre

Cosa fare:
- trattare regolarmente (ogni 15 gg circa) i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi
- eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno di acqua al loro interno
- verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite
- coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese
- tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre

Cosa non fare:
- accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità di acqua stagnante
- lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiale e legna
- lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura verso l’alto
- lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni di acqua per più giorni
- svuotare nei tombini i sottovasi o altri contenitori

CONTRO LA DEPOSIZIONE DELLE UOVA
Come comportarsi per evitare la proliferazione di zanzara tigre
La zanzara tigre depone le uova nelle parti asciutte di contenitori in cui è presente acqua stagnante. Al momento della schiusa delle uova, il giovane insetto (larva) ha bisogno di pochissima acqua per compiere il proprio ciclo fino alla trasformazione in adulto
È quindi necessario evitare ogni ristagno d’acqua:
- eliminare i sottovasi e, se non è possibile, evitare ogni ristagno d’acqua
- pulire accuratamente i tombini e le zone di scolo
- non lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto
- controllare periodicamente le grondaie mantenendole libere e pulite
- controllare fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara
- svuotare frequentemente gli abbeveratoi e le ciotole d’acqua per gli animali domestici
- non lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi in giardino per evitare che si riempiano di acqua piovana
- coprire le cisterne e tutti i contenitori utilizzati per la raccolta dell’acqua piovana con zanzariere o teli ben stesi
- nei cimiteri pulire periodicamente e con cura i vasi portafiori, cambiare frequentemente l’acqua dei vasi o trattarla con prodotti larvicidi; se si usano fiori sintetici mettere sul fondo del vaso sabbia per evitare ristagni accidentali di acqua
- utilizzare le zanzariere per i pozzetti della raccolta di acqua piovana
- non accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità d’acqua stagnante
- non lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiali e legna.

CONTRO LE LARVE
Lotta larvicida
I prodotti larvicidi sono necessari per trattare i focolai che non si possono eliminare e nei quali permane l’acqua, come i pozzetti stradali, le caditoie, i tombini e tutti gli altri ambienti nei quali si possa verificare un ristagno. Esistono diversi prodotti larvicidi, tutti reperibili con facilità e a basso costo. I trattamenti larvicida devono essere effettuati da  Aprile a Ottobre ed è necessario ripetere il trattamento dopo ogni pioggia abbondante.

Tabella riassuntiva principi attivi

Principio attivo

Modalità d’azione

Tipo di formulazione commerciale

DIFLUBENZURON

Soprattutto per ingestione, inibisce la sintesi della chitina, azione chemiosterilizzante

Sospensione acquosa, compresse,
granuli

PIRYPROXYFEN

Per contatto e ingestione, azione ormonosimile, analogo dell’ormone giovanile

Granuli, compresse, liquido concentrato

BACILLUS THURINGIENSIS ISRAELENSIS (BTI)

Per ingestione

Fluido, granuli, pastiglie,

polvere bagnabili

Bacillus Thuringensis
Insetticida biologico, contro le larve di zanzara, a base di bacillus thuringiensis varietà israelensis, innocuo per l’uomo e gli animali, e non inquinante per l’ambiente.
Modalità di impiego Trattamenti a cadenza settimanale, da Aprile a Ottobre, secondo quanto indicato nell'etichetta della confezione. È necessario ripetere il trattamento dopo ogni pioggia abbondante.

Pyriproxyfen
Regolatore di crescita degli insetti (IGR) che impedisce la trasformazione della larva in insetto adulto, presenta bassissima tossicità verso gli organismi non bersaglio, viene rapidamente degradato nell'ambiente e non produce derivati tossici.
Modalità d'impiego Trattamento da effettuarsi ogni 4/6 settimane, da Aprile a Ottobre, secondo le modalità indicate in etichetta. È necessario ripetere il trattamento dopo ogni pioggia abbondante.

Diflubenzuron
Regolatore di crescita degli insetti (IGR) che impedisce la trasformazione della larva in insetto adulto, presenta bassissima tossicità verso gli organismi non bersaglio, viene rapidamente degradato nell'ambiente e non produce derivati tossici.
Modalità d'impiego Trattamento da effettuarsi ogni 3/4 settimane, da Aprile a Ottobre, secondo le modalità indicate in etichetta. È necessario ripetere il trattamento dopo ogni pioggia abbondante.

Dove acquistare i prodotti larvicida
- Presso le farmacie
- Presso i negozi dedicati al giardinaggio ed agli operatori agricoli
- Presso i Supermercati, negozi di ferramenta

CONTRO GLI INSETTI ADULTI
zanzara animataLotta adulticida
Trattamenti adulticidi in ambienti chiusi
In ambito domestico si possono usare le piastrine per fornelletti elettrici, i vaporizzatori o emanatori elettrici per l’erogazione di insetticidi. Questi prodotti, essendo a base di piretroidi, devono essere utilizzati con  particolare cautela, seguendo con cura quanto riportato in etichetta. È opportuno evitare il loro funzionamento quando si soggiorna nella stanza, soprattutto se l’arieggiamento non è sufficiente a garantire il ricambio continuo d’aria.
Trattamenti adulticidi all’esterno
Nelle aree infestate l’uso di insetticidi nebulizzati è un’opzione a cui ricorrere in casi eccezionali. Anche se questo tipo di trattamento ha l’effetto di abbassare drasticamente la presenza di zanzare, ha una durata limitata nel tempo e l’impatto ambientale è considerevole. Da aprile a novembre, i Comuni possono trovarsi nella necessità, dopo aver chiesto il parere preliminare del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’ULSS competente per quel territorio, di effettuare una disinfestazione con trattamenti adulticidi. Ovviamente questo tipo di interventi deve essere condotto solo in casi straordinari ovvero in presenza di un’elevata quantità di zanzare adulte o in siti sensibili, come ad esempio scuole o ospedali. I cittadini non dovrebbero accettare dalle ditte di disinfestazione servizi che prevedono il trattamento adulticida come metodo di lotta preventiva o in forma di intervento a calendario.
Con trappole attrattive
Recentemente sono comparse, anche sul mercato italiano, trappole attrattive da utilizzare in esterno con una certa capacità di cattura delle femmine basata sull’emissione di anidride carbonica e altre sostanze attrattive. La loro capacità di cattura può rivelarsi utile in piccoli giardini. Sono invece poco efficaci le trappole che agiscono con un attrattivo luminoso per via delle abitudini diurne della zanzara tigre.

CONTRO LE PUNTURE
Prodotti repellenti
Le sostanze repellenti da applicare sulla cute ostacolano il raggiungimento della pelle da parte della zanzara, impedendo ai sensori delle zanzare di intercettare i vasi sanguigni.
Caratteristiche principi attivi
DEET - dietiltoluamide: presente in commercio a varie concentrazioni dal 7 al 33,5%. Una concentrazione media di 24% conferisce una protezione fino a 5 ore.
E’ indicato solo su soggetti al di sopra dei 12 anni.
Picridina/icaridina (KBR 3023): ha protezione sovrapponibile al DEET, nei prodotti in commercio ha una concentrazione tra 10 e 20%, con efficacia di  4-8 ore. Può essere usato nei bambini al di sopra dei 2 anni.
Citrodiol (Eucalyptus citriodora, lemon eucalyptus extract): è protettivo e utilizzabile anche nei bambini a partire, dai tre mesi.
IR3535 (ethyl butylacetylaminopropionate): concentrazione 7,5%, conferisce protezione per 30 minuti, utilizzabile anche nei bambini a partire dai due anni.
Citronella: protezione sino a 20 minuti, concentrazione 5%
Dispositivi quali braccialetti imbevuti di repellente e apparecchiature ad ultrasuoni di tipo fisso o portatile sono inefficaci
Precauzioni nell’uso di repellenti cutanei:
scegliere i prodotti tenuto conto dell’età dei soggetti
non utilizzare su pelle irritata, abrasa o ferita
non utilizzare spray direttamente sul volto, ma qui applicare il prodotto con le mani
applicare il prodotto anche sui vestiti
in caso di forte sudorazione riapplicare il prodotto
non ingerire, non applicare sulle mucose
non inalare i prodotti
leggere attentamente le istruzioni d’uso prima dell’utilizzo

Si consiglia comunque di scegliere abiti di colore chiaro perché le zanzare sono attratte dai colori scuri.

Indicazioni d’uso dei repellenti nelle diverse età.

Età

Sostanza

Concentrazione

< 3 mesi

Nessuna

 

3 mesi-2 anni

Citrodiol

30-50%

2-12 anni

Citrodiol

Picridina/Icaridina

IR3535

30-50%

20-30%

20-35%

>12 anni

Citrodiol

Picridina/Icaridina

IR3535

DEET

30-50%

20-30%

20-35%

30-50%

Per le donne in gravidanza si suggerisce di verificare le indicazioni d'uso presenti sui prodotti e/o chiedere al proprio farmacista
A titolo esemplificativo e non esaustivo si elencano alcuni prodotti che contengono queste sostanze:

Prodotto

Sostanza e concentrazione

Durata protezione(*)

Mosi-guard spray

(acquistabile on-line)

Citrodiol 40%

10 ore

SENZA ZZZ® TIGRE Spray

Citrodiol 20%

4-6 ore

Skin so soft bug guard Avon

IR3535 7,5%

30 minuti

Autan family care vapo, spray, stick, latte, junior

Picridina/Icaridina 10%

4 ore

Autan protection plus vapo, spray

Picridina/Icaridina 20%

8 ore

Off salviette

Picridina/Icaridina 20%

6-8 ore

Off lozione

DEET 7%

2 ore

Off spray

DEET 15%

4 ore

Off active spray

DEET 30% 

6 ore

Off active lozione

DEET 33,5%

8 ore

Vape derm herbal spray, salviette, lozione

DEET 7,5%

5 ore

Vape derm extra spray, salviette, lozione

DEET 32%

8 ore

Citronella tiger

Citronella 5%

20 minuti

 (*) La durata della protezione dipende dalla  concentrazione della sostanza attiva nel prodotto. I  prodotti con una  concentrazione più elevata proteggono per un periodo più lungo. I prodotti con una concentrazione inferiore devono essere somministrati più spesso.
Per le modalità e le precauzioni d'uso di questi prodotti si rimanda alle istruzioni fornite dal fabbricante, riportate sulle confezioni. Si rimane a disposizione per inserire eventuali prodotti che verranno segnalati  completi di scheda informativa dettagliata.

 

Infine c'è il vecchio sistema di lotta alla zanzara, cruento, ma comunque efficace...
zanzara splash animazione


(Venerdì 9 Marzo 2018)
torna all'inizio del contenuto