Lotta alla processionaria del pino


processionariaLa lotta alla processionaria del pino, “Thaumetopaea (Traumatocampa) pityocampa” (Den. et Schiff), è obbligatoria su tutto il territorio nazionale secondo le disposizioni del D.M. 30.10.2007 e del Decreto dirigenziale del Servizio Fitosanitario regionale n. 9 del 23.09.2008, nelle aree in cui la presenza dell’insetto possa costituire un rischio per la salute delle persone o degli animali e per prevenire le infestazioni.

In via generale si ricorda quindi che la principale forma di lotta prevede i seguenti comportamenti:

- Tutti i proprietari di terreni e fondi agricoli nonché di parchi e giardini, devono controllare le alberature aghifoglie sempreverdi per VERIFICARE l’eventuale presenza di nidi di PROCESSIONARIA e provvedere ogni anno, tra dicembre e la fine di febbraio, comunque in giornate fredde, sui nidi formati dalle larve e a fine estate (indicativamente nella seconda metà di settembre) alla rimozione dei nidi dalle fronde delle conifere infestate e alla contestuale DISTRUZIONE CON FUOCO direttamente sul fondo.

- Le conifere che possono subire attacchi da parte della Processionaria sono le seguenti:
pino silvestre (Pinus sylvestris),
pino nero (P. nigra),
pino mugo (P. mugo),
pino strobo (P. strobus),
pino insigne (P. radiata),
pino da pinoli (P. pinea),
pino d’Aleppo (P. halepensis),
cedro dell’Hymalaia (Cedrus deodara),
cedro dell’Atlante (C. atlantica)
e occasionalmente in estate anche larice (Larix decidua).

nido processionariaTali interventi devono essere svolti a cura e spese del proprietario del fondo interessato.
I nidi si presentano normalmente in forma di grosse masse sericee (bozzoli di alcuni centimetri di dimensioni).

Si ricorda inoltre:
- che è fatto divieto di depositare ramaglie con nidi di processionaria nei bidoncini dell’umido e al CARD;
- di non avere contatti diretti con le larve in quanto si potrebbero registrare reazioni epidermiche e reazioni allergiche (soprattutto in soggetti particolarmente sensibili) e reazioni infiammatorie anche particolarmente consistenti alle vie aeree in occasione di inalazioni massive dovute al contatto diretto delle larve coperte di peli urticanti con la pelle oppure in conseguenza della dispersione dei peli nell’ambiente intorno ai nidi;
- di intervenire sulle piante infestate con personale adeguatamente protetto.

(Venerdì 5 Dicembre 2014)

 
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