Comune di San Fior

Museo/Monumento

Chiesa di Castello Roganzuolo

Descrizione

 CHIESA MONUMENTALE DI CASTELLO ROGANZUOLO

Per il turista che voglia arrivare a piedi dal centro di San Fior alla Chiesa Monumentale di Castello Roganzuolo, altra gemma del territorio, è sufficiente una mezz'oretta di passeggiata distensiva, anche se parzialmente in dolce salita. La strada si snoda al di là della Statale Pontebbana e comincia con la sorpresa del Borgo Canè: il parco di Villa Morosini-Soldi da un lato e sulla sinistra le vecchie case, in parte restaurate. Il percorso continua in collina, mentre l'occhio si perde ammirato fra le coltivazioni, le siepi, i boschetti, le montagne: deve essere successo così anche al grande Tiziano Vecellio, quando decise di costruirsi una casa proprio da queste parti, sul Col di Manza. Arrivati alla sommità del colle, ci si avvia verso la chiesa sotto gli alberi, costeggiando il versante sud, anticamente abitato prima dai Paleoveneti e poi dai Romani. In cima al pianoro, in posizione dominante, si innalza la Chiesa Monumentale di Castello Roganzuolo, dedicata ai santi Pietro e Paolo. Costruita su un'ampia terrazza panoramica, che offre una splendida visione della pianura, delle colline moreniche e delle Prealpi, la pieve sorge sul sito di un antico castello medievale, distrutto dai Veneziani nel 1337. A ricordo della sua presenza sono rimasti una torre, ora adibita a campanile, e l'antica cappella gentilizia, già pieve almeno dal 1311. L'edificio fu ampliato nel 1490, come si legge nell'iscrizione sull'architrave della porta laterale, che mostra anche le chiavi incrociate, simbolo di san Pietro ( S. P.), e le iniziali P. B. del pievano di quegli anni: presbiter Benhaver (Tirindelli). Un nuovo allungamento della navata fu eseguito a fine Ottocento (1892-1897) e per realizzarlo fu necessario allargare il piazzale e sostenerlo con otto arcate. Arrivato a questo punto il visitatore può entrare all'interno: la chiesa gli si svela in tutta la sua bellezza, ricca di opere d'arte importanti e da poco restaurate. Il presbiterio, sede della pieve originaria, colpisce subito il visitatore per lo splendido colpo d'occhio offerto dagli affreschi di Francesco Pagani detto da Milano, un notevole pittore locale del Cinquecento, che ha lasciato numerose opere nella zona, come il bellissimo ciclo della Sala dei Battuti a Conegliano. Il sottarco di accesso al presbiterio mostra (come un monito per chi si avvicina al luogo più santo) la serie delle giovani sagge con la lampada della fede accesa e quella delle giovani sciocche rimaste senza olio. Nelle quattro vele della volta a crociera sono rappresentati quattro episodi tratti dai Vangeli: la decapitazione del Battista, l'adultera minacciata di lapidazione, la Maddalena che lava e asciuga i piedi a Gesù durante la cena in casa di Simone, la trasfigurazione di Cristo davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni. Ogni episodio è fiancheggiato da medaglioni in cui compaiono i simboli dei quattro Evangelisti e i busti dei quattro Dottori della Chiesa d'Occidente, per ricordare che la chiesa è fondata sul Nuovo Testamento e sulla Tradizione. Al centro della parete di fondo sembra sporgere una potente, simbolica torre, a ricordo dell'antico maniero; sui suoi lati e sulla parete destra sono raccontate la vita e la morte dell'apostolo Pietro, mentre sulla parete sinistra si allarga a tutto campo la visione dell'imperatore Costantino nella battaglia di Ponte Milvio, dalla cui vittoria nascerà la libertà di culto per i cristiani. L'intero ciclo risale agli anni intorno al 1530 ed illustra una verità fondamentale della fede: il potere dato da Cristo a Pietro, e quindi alla Chiesa, di rimettere o non rimettere i peccati. Evidente, all'incrocio dei costoloni sul soffitto, lo stemma con le due chiavi incrociate, presenti anche all'esterno sull'architrave della porta laterale, quasi a segnare il nodo riassuntivo e a ribadire il significato del ciclo pittorico. Ai lati dell'arcone d'accesso al presbiterio, rovinati perché ricoperti da successivi intonaci, due affreschi, attribuiti a Giacomo Rota, raffigurano altrettanti episodi di difficile obbedienza a Dio dell'Antico Testamento: a destra Abramo deve sacrificare il figlio Isacco e a sinistra il profeta Giona, appena salvato dalla balena, accetta controvoglia l'ordine divino di andare a predicare la conversione a Ninive. Secondo l'iscrizione, che compare nella parte inferiore, l'opera risale al 1575. Nelle cappelle laterali, a sinistra della porta secondaria, una pala di pittore ignoto dell'Ottocento, raffigura una Madonna con Bambino e Santi, tra i quali spicca sant'Andrea per la pesante croce e il vivido colore del mantello. A sinistra il giovane san Pancrazio, molto venerato a Castello Roganzuolo nei secoli scorsi, e a destra una santa martire dalle ricche vesti, probabilmente identificabile con sant'Agata. Si tratta probabilmente di una copia da un originale del '500, presente nella distrutta cappella di Sant'Andrea. Nella cappella successiva un'opera del pittore Francesco Frigimelica (1560 c.- post 1646): una pala da poco restaurata raffigurante la Vergine Assunta e i santi Rocco e Sebastiano, che guardano verso Maria e mostrano le loro piaghe, per ottenere da lei protezione contro il morbo. Sullo sfondo si apre un chiaro paesaggio di edifici e colline, che sfumano su su fino alle montagne e al cielo. Di fronte, nella cappella battesimale, è sistemata una copia del trittico attribuito al Tiziano, che per secoli ha costituito il vanto di questa comunità parrocchiale. L'opera raffigura la Vergine col Bambino e i due santi contitolari della pieve, Pietro e Paolo. Le tre tele originali, molto rovinate e restaurate, e la cimasa con una Pietà si trovano ora al Museo Diocesano d'Arte Sacra di Vittorio Veneto. Molto bella è l'originale cornice lignea, intagliata e dorata, che reca nello zoccolo gli stemmi delle potenti famiglie veneziane Grimani (a sinistra) e Barbaro (a destra). La presenza di Tiziano a Castello Roganzuolo e il suo lavoro sono testimoniati dai registri della fabbriceria, che portano annotate le spese affrontate dai parrocchiani per la pala d'altare: materiale e manodopera per la costruzione della casa, polli, grano, legna da ardere e soprattutto vino in abbondanza, il buon vino dei colli, che doveva essere trasportato fino a Venezia, nella casa del pittore ai Biri. Nella stessa cappella, sulla parete sinistra, troviamo un'altra pregevole opera di Francesco Frigimelica, recentemente restaurata, che raffigura al centro e in rilievo san Nicola in paramenti vescovili, a sinistra san Giuseppe, avvolto in uno splendido mantello aranciato, e a destra sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino, con corona e mantello sontuoso, che sostiene la croce di Cristo da lei ritrovata. Il visitatore curioso, dopo la visita alla chiesa, può scendere dal pianoro verso il sottostante Borgo Gradisca e ammirare le due belle case padronali della famiglia Sanfiori. Esternamente simili, di armoniose forme settecentesche, fanno mostra di un bel portale in pietra.


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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Veduta esterna

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Interno

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Francesco Pagani da Figino, detto Francesco da Milano (documentato in Veneto e Friuli dal 1502 al 1548) Affreschi del presbiterio

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Affreschi del presbiterio. Soffitto.

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Affreschi del presbiterio. Parete di fondo.

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Affreschi del presbiterio. Particolare

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Affreschi del presbiterio. Parete di sinistra. Particolare della battaglia di Ponte Milvio

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Affreschi del presbiterio. Parete di sinistra. Particolare della battaglia di Ponte milvio

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Affreschi del presbiterio. Parete di sinistra. Particolare della battaglia di Ponte milvio

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Affreschi del presbiterio. Parete destra. La caduta di Simon Mago (sx) e il martirio di Pietro (dx)

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Affreschi del presbiterio. Parete destra. La caduta di Simon Mago. Particolare

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Castello Roganzuolo Pieve dei Santi Pietro e Paolo - Affreschi del presbiterio. Parete destra. Il martirio di Pietro. Particolare

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Francesco da Milano, affreschi del presbiterio. Soffitto. Particolare del Cristo e l’adultera

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Francesco da Milano, affreschi del presbiterio. Soffitto. Particolare della Cena a casa di Simone

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Altare centrale

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Giacomo Rota (?), Sacrificio di Isacco

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Giacomo Rota (?), Salvataggio di Giona

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Copia del XX secolo da Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1488/90 - Venezia 1575) Trittico della Vergine col Bambino fra i santi Pietro e Paolo

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Copia del XX secolo da Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1488/90 - Venezia 1575) Trittico della Vergine col Bambino fra i santi Pietro e Paolo. Particolare

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Copia del XX secolo da Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1488/90 - Venezia 1575) Trittico della Vergine col Bambino fra i santi Pietro e Paolo. Particolare

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Fioravante, Altare della Madonna del Rosario

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Anonimo, Madonna col Bambino e i santi Andrea, Pancrazio ed Agata

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Francesco Frigimelica, Pala della Madonna Assunta fra i santi Rocco e Sebastiano

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Francesco Frigimelica, Pala della Madonna Assunta fra i santi Rocco e Sebastiano. Particolare

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Francesco Frigimelica, Pala della Madonna Assunta fra i santi Rocco e Sebastiano. Particolare

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Francesco Frigimelica, Pala di san Nicola fra i santi Giuseppe ed Elena

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Castello Roganzuolo. Pieve dei santi Pietro e Paolo. Anonimo, acquasantiera

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Castello Roganzuolo. Pieve dei Santi Pietro e Paolo. Architrave dell’ingresso sud. Particolare


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