Storia

Cenni storici

foto del paesaggio

Il Comune di Cordenons, in provincia di Pordenone (Friuli Venezia Giulia), si trova 5 km a est del capoluogo provinciale, ha una superficie di 56,78 km e conta attualmente circa 17.468 abitanti (al 31.05.2003).

La prima comunità, d’origine gallo-celtica, di cui si conserva ampioso strato linguistico, si è andata formando nella zona umida e fertile delle risorgive del fiume Noncello. Grazie alla via romana che a Oderzo si staccava dalla Postumia per portare oltre il greto del Cellina Meduna verso Aquileia da un lato ed il Norico dall’altro, fin dai primi secoli dell’era cristiana il borgo è stato interessato dalla colonizzazione, dalla lingua,dalla cultura latina, confermata da numerosi reperti archeologici.

Nel VI° secolo notevole importanza per la consapevolezza di aggregazione organizzata è derivata al paese dalla presenza di una “Curtis” dei Longobardi, dai quali discende, in unione con il nome del fiume (Naon), il toponimo principale (Curtis Naonis) e quelli delle vicinie di Romans e di Sclavons, oltre ad una spiccata identità che per il linguaggio ed il carattere della sua gente la distingue dai paesi contermini.

Nei secoli a cavallo del mille le pertinenze del feudo cordenonese dal fiume si estendevano a ventaglio fino a raggiungere il primo lembo delle prealpi carniche. Un diploma di Berengario I, steso nell’897 a “Naones Corte Regia”, ne attesta l’importanza a capo della circoscrizione del Noncello e suggerisce la presenza della Pieve di S.Maria della Cortina,confermata più tardi (1186) da Papa Urbano III .

Le invasioni degli Ungari, pur disastrose, non ne segnarono la fine poichè nel 1029 la Curtis divenne Contea di Ozzi/Otokar di Baviera e poi passò ad altre casate austriache, ultima quella degli Asburgo che ne tennero il possesso fino alla conquista veneziana agli inizi del Cinquecento.

Furono quelli i secoli in cui gli abitanti del Portus (poi Pordenone) finirono per avere la supremazia su quelli della vecchia Curtis, per cui il paese di Cordenons rimase emarginato fra il Noncello e la brughiera dei Magredi, così da conservare ed alimentare il noto carattere di austero attaccamento alla terra, geloso delle proprie tradizioni, della propria parlata, valori non intaccati neppure in seguito all’avvento dell’industria prima della carta e della seta e poi del cotone, e infine dell’emigrazione stagionale e transaoceanica.

Gli eventi napoleonici, ai quali si deve l’erezione di Cordenons a Comune indipendente a partire dal 1° gennaio 1814, segnando la fine della Serenissima ne decretarono il passaggio all’impero Austro-Ungarico, sudditanza che si concluse nel luglio/ottobre del 1866 con la III^ Guerra d’Indipendenza, cui fecero seguito il referendum e l’annessione al Regno d’Italia.

 

Ambiente

 

foto dell'ambiente

Il territorio comunale comprende due pregiati ambiti naturali protetti per iloro contenuti naturali e paesaggistici: a nord l’area dei “magredi” caratterizzata da prati magri e radi arbusti, a sud la zona umida delle “risorgive” coperta dalla vegetazione.
Qui l’acqua del sottosuolo esce dalla superficie nelle “olle”, depressioni naturali del terreno dalle quali si originano numerosi corsi d’acqua, di cui il principale è il fiume Noncello.

 

 

Arte e cultura

 

foto campanile

A Cordenons si possono ammirare alcuni pregevoli esempi di architettura sacra.

La più importante tra le chiese del territorio è senza dubbio quella parrocchiale, dedicata a Santa Maria Maggiore. Si tratta di un edificio settecentesco eretto nel 1778 di sobrio ed elegante gusto neoclassico. Il campanile della chiesa parrocchiale è alto ben 71 m e fu costruito alla fine dell’ottocento; domina la costruzione un grande angelo in rame dorato, opera dell’artista veneziano Giuseppe Bottacini.

Ricca di opere d’arte è anche la chiesa trecentesca di San Pietro Apostolo.

 

Notevoli, anche se non ben conservati, gli affreschi dell’arco trionfale della Chiesetta di San Giacomo, che alcuni ascrivono al del Zocco.

Bell’esempio di architettura settecentesca è la Villa Badini,probabilmente il più interessante edificio civile dell’intero territorio comunale.

SIRPAC è il sistema Informativo che consente di catalogare via web in modalità partecipata il patrimonio culturale e di accedere ai dati alfanumerici, iconografici e cartografici raccolti nell'omonimo sito Internet appositamente creato.

AMMER, Archivio Multimediale della Memoria dell’Emigrazione Regionale, è un archivio digitale che raccoglie fotografie, documenti cartacei e interviste registrate ai protagonisti dell’emigrazione del Friuli VeneziaGiulia. AMMER si inaugura con un primo gruppo di documenti, 100 interviste e alcune migliaia di fotografie, raccolti in Argentina ed in Uruguay. Nel corso dei prossimi anni la ricerca sarà estesa progressivamente a tutti i Paesi verso i quali si sono diretti i flussi migratori della regione. Le prossime tappe riguarderanno Canada, Australia e, in Europa, Francia e Belgio. E’ stato progettato per essere costruito con forme di gestione partecipata. Gli emigrati, le loro famiglie e i loro discendenti sono coinvolti direttamente quali testimoni e fornitori della documentazione e nel contempo quali utenti in prima persona delle informazioni, insieme agli studiosi ed a tutti gli interessati.

 

Di seguito trovere il link per il collegamento al SIRPAC con i riferimentiai principali edifici storici di Cordenons.

Nella parte alta della scheda troverete i seguenti link che vi permetteranno di visualizzare le opere, gli affreschi e beni artistici in essa presenti.

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Beni culturali contenuti (OA) Opere D’Arte
Beni culturali contenuti (OAC) Opere D’arte Contemporanee
Beni culturali contenuti (O) Oreficeria
Beni culturali contenuti (T) Manufatti Tessili
Beni culturali contenuti (D) Disegni
Beni culturali contenuti (ARM) Armi
Beni culturali contenuti (BDM) Beni Materiali
Beni culturali contenuti (RA) Reperti Archeologici
Beni culturali contenuti (NU) Numismatica

 

Nota : il sito Regionale SIRPAC è in costante aggiornamento, così come le schede ed il materiale documentale.

 

Chiesa della Madonna Immacolata (detta della Beorcia)

Lozzetta - Sclavons

Citata per la prima volta nella visita canonica del 1699. Non esistono notizie certe relative alle vicende costruttive che hanno portato alla realizzazione di questa piccola chiesa, tranne alcuni cenni tramandati da una tradizione orale locale. La denominazione locale che la definisce "Chiesetta della Beorcia" é un toponimo con il quale viene indicato un luogo in cui si va al pascolo con gli animali

 

Chiesa di San Giacomo Apostolo

Via Cesare Battisti.
La chiesa di San Giacomo con ciclo di affreschi del XV° secolo.
Grazie all'intervento dell'arciprete dott. don Giacomo Marson, la chiesa viene sotto ad un intervento complessivo di restauro, che ha mirato a restituire alla chiesa l'aspetto e l'impianto originario; in particolare sono stati eliminati gli altari barocchi introdotti nel XV° secolo, sono state scrostate le pareti, demolite le strutture di aggiunta, aperte le finestre primitive e chiuse altre posteriori, rinnovate le strutture , le capriate, il tetto e riportati alla luce gli affreschi delle vele del presbiterio.

 

Chiesa di San Giovanni Battista

Via San Giovanni.

La chiesa di San Giovanni in Tavella, racchiude una statua del santo, di G.A.Pilacorte (inizio XVI° secolo).... Una vecchia leggenda locale narra di pagani che nel periodo del Basso Impero diffondevano la peste tra gli abitanti del posto trascinandoli nel recinto di questa chiesetta, che allora doveva essere un tempio dedicato a chissà quale divinità. Negli scavi condotti nel 1969, nel corso di un intervento di restauro, sono state riportate alla luce ossa umane ricoperte di calce, secondo quella che era la consuetudine del tempo al fine di combattere malattie epidemiche e contagiose come la peste; il fatto confermerebbe l'ipotesi secondo la quale, la funzione originaria del luogo nel quale attualmente sorge la chiesa, sia stata quella di lazzaretto.

 

Chiesa di San Pietro

Piazza San Pietro - Sclavons.
La chiesetta di San Pietro a Sclavons del XIV° secolo, con un affresco quattrocentesco attribuito a Gianfrancesco da Tolmezzo e, un trittico su tavola del 1551.
Si ritiene che la vecchia fabbrica di San Pietro Apostolo sia stata costruita alla fine del XV° secolo; tuttavia all'interno della fabbrica quattrocentesca,gli scavi condotti in seguito al lavori del 1986 a completamento dei restauro architettionico, effettuato dopo il sisma del 1976, hanno accertato la presenza di un edificio di culto più antico e di minori dimensioni, per il quale solo ipoteticamente si potrebbe suggerire una data anteriore al XII° secolo. Tale edificio era composto da un'unica navata, aveva abside semicircolare preceduta, forse allo scopo di delimitare un piccolo presbiterio, da un muro trasversale.Tale edificio é sorto in zona risorgiva, vicinissima al primo tratto del Nocello, in area già probabilmente interessata da sepolture; all'esterno la chiesa infatti, negli strati più profondi tagliati dalle fondazioni dell'edificio sono affiorati reperti scheletrici.

 

Chiesa di Santa Maria Maggiore

Piazza Della Vittoria.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore (1778-1836) : fastosa opera neoclassica di S.Legatti, terza ricostruzione sul posto di un primo edificio culturale attestato già nel 1186: al XVII° secolo appartiene la pala di G.Narvesa, al XVIII° secolo un gruppo marmoreo di G.Bernardi-Torretti; al XIX° secolo l'affresco del soffitto di D.Fabris e una pala di M.Grigoletti. Infine, al nostro secolo, appartengono le statue degli apostoli del cordenonese L. DePaoli e le vetrate di P.Casarini.

 

Cordenons - Storia ed Emigrazione - Documentazione Fotografica

 

COME RICERCARE LE FOTOGRAFIE
 

  1. Andare sul sito web di SIRPAC cliccando qui sopra
     
  2. Si aprirà la pagina di "Guida alle ricerche" del portale SIRPAC
     
  3. Digitare sul campo "dove" il nome di Cordenons e cliccare "procedi con la ricerca". Ad oggi su Cordenons sono inserite 109 immagini fotografiche documentate SIRPAC
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