Cartello n. 6 Ginkgo Biloba


 
“ScopriAmo il Parco”                  n. 6

GINKGO BILOBA


Ciao, sono il Ginkgo Biloba! “Ginkgo” deriva dal giapponese e significa “albicocca d’argento”, il colore del mio seme; mentre “Biloba” deriva dal latino e significa “diviso in due lembi”, riferito alla forma delle mie foglie, che somigliano a dei ventagli. Sono un albero antichissimo, preistorico, di oltre 250 milioni di anni fa: come raccontano i reperti fossili ritrovati. Ho visto i dinosauri e sono sopravvissuto all’era glaciale! Provengo dalla Cina dove vivevo lungo il fiume Azzurro, e sono sbarcato in Italia nel 1750 all’Orto Botanico di Padova! Sono molto resistente al freddo e al caldo, all’inquinamento e alle intemperie. Sono un simbolo di rinascita, essendo sopravvissuto anche allo scoppio e alle radiazioni tossiche della bomba di Hiroshima. Oltre ad essere un albero molto particolare, sono anche bello: in autunno la mia chioma si riveste di un meraviglioso colore dorato e posso raggiungere una notevole altezza, fino a 30 metri. Appartengo ad una specie arborea DIOICA, cioè posso essere maschio o femmina: se nel tuo giardino mi vuoi piantare, dovrai essere sicuro che i semi siano maschili, altrimenti per terra troverai dei frutti dall’odore molto sgradevole…. Da oltre 5.000 anni gli antichi cinesi hanno scoperto che con l’infuso delle mie foglie si può prevenire l’invecchiamento fisico e soprattutto cerebrale: per questo mi chiamano “elisir di lunga vita”.
 
Sei da poco passato di fronte al grande edificio termale chiamato STABILIMENTO I.N.P.S che fu inaugurato nel 1936. Devi sapere che qui venivano curati gli iscritti all’I.N.F.P.S. (Istituto Nazionale Fascista di Previdenza Sociale): oltre 500 persone al giorno, a periodi alterni tra maschi e femmine; mentre nello stabile di S. Elena che si trova vicino alla Villa Selvatico, le cure termali potevano essere effettuate anche dagli altri cittadini.

Nel 1943, con lo scoppio della 2^ guerra mondiale, lo stabilimento fu trasformato in una casa di cura per i soldati            reduci dalla guerra, che avevano contratto la tubercolosi. 
Nel 1946 lo stabilimento tornò ad essere una struttura termale completamente autonoma, di proprietà dell’INPS: era come un piccolo villaggio dove vi lavoravano infermieri, fanghini, massaggini, medici, camerieri, cuochi, falegnami, idraulici...dando impiego a moltissime persone del tuo paese. 
La struttura venne però chiusa nel 1993, dopo dieci anni di crisi, dovuti anche allo sviluppo di altri alberghi termali.
Mi piacerebbe, nella mia lunga vita, vederlo nuovamente in funzione!
Non posso dimenticare di raccontarti l’importanza che rivestiva L'ANTICA GROTTA SUDORIFERA DI SANT’ELENA, scavata all’interno della trachite, proprio nel Colle che porta lo stesso nome e che anticamente veniva chiamato “Monte della Stufa”. Gli ospiti dell’INPS e gli altri cittadini vi si recavano per respirare i preziosi vapori che scaturivano dall’acqua termale a diverse temperature: infatti, le tre zone della grotta si chiamano Inferno, Purgatorio e Paradiso; proprio come nella Divina Commedia di Dante Alighieri. Questo prezioso ambiente oggi è chiuso e abbandonato, ma resta un LUOGO DEL CUORE per tutti noi: un monumento naturale unico in tutta Europa, nel suo genere, che merita di essere recuperato e valorizzato.
 
INDOVINA INDOVINELLO

È davanti ad un nome di donna o alla fine dello stabilimento termale!

 
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