Il risparmio energetico migliorerà la qualità della nostra vita


lampadina fumanteIl Veneto continua a mantenere un ruolo leader a livello europeo riguardo la gestione dei rifiuti urbani, comuni e consorzi, tramite i gestori del servizio pubblico, hanno organizzato la gestione dei rifiuti in modo efficiente ed efficace, permettendo il concreto raggiungimento degli ambiziosi obbiettivi tramite anche una costante informazione e formazione di cittadini ed operatori. Purtroppo però non possiamo dire lo stesso nell’ambito del risparmio energetico, dove gli sprechi fanno parte della nostra routine e ai quali non diamo il giusto peso.
Se pensiamo che il 60% dell’energia elettrica usata in Italia nel 2016 è stata prodotta da fonti che hanno elevate emissioni gassose in atmosfera, quali centrali termoelettriche o biomassa, è possibile creare una correlazione del tipo +consumo elettrico domestico = +smog nell’aria. Quindi tutti i nostri elettrodomestici, seppur in modo indiretto, inquinano l’ambiente.
 
Tutti abbiamo esperienza di quanto produca una candela, ma sappiamo quanto produce una lampadina?
Citando una ricerca di Ecoseven.net: “Per tenere accesa 2 ore una lampadina a risparmio energetico da 18watt vengono prodotti 19g di CO2 tramite la combustione di gas, mentre nello stesso arco di tempo una candela produce 20g di CO2”.
Conclusione: una candela inquina come una lampadina.
 
La questione ci interessa da vicino poiché in primo luogo il Veneto, analizzando i dati Terna del 2016, ha incrementato la richiesta di energia elettrica del 1,5%, in secondo luogo perché la Pianura Padana come si sa già è una tra le zone d’Europa con la peggiore qualità dell’aria, questo causa sia problemi di salute (i decessi prematuri annuali dovuti a questo fattore solo in Italia si attestano sugli 80 mila), sia problemi climatici-ambientali con forti ripercussioni sull’economia agricola (sono 2 miliardi di Euro i danni stimati da Coldiretti nel 2017).
Urge dunque un cambiamento non solo delle nostre fonti di energia (quelle “rinnovabili” in Italia sono meno del 20%, in Svezia sono del 54% e in Germania la produzione di “rinnovabili” è quattro volte quella italiana), ma anche delle nostre azioni quotidiane.
La sfida è quella di educare le future generazioni alla “cultura del limite”, ossia cercare di risparmiare energia quando possiamo essendo consapevoli che più consumiamo e più inquiniamo.
 
Per mettere in atto questo cambiamento si può partire dalla quotidianità ed applicare piccoli accorgimenti alla portata di tutti noi come ad esempio:
1) evitare lavaggi con la lavatrice superiori a 60°C;
2) scegliere elettrodomestici a basso consumo o maggiore efficienza energetica (classe A o superiore), meglio se con il marchio ECO-LABEL, che garantisce una maggiore compatibilità con l’ambiente;
3) sfruttare al massimo la luce naturale per illuminare gli ambienti casalinghi quando si progetta un’abitazione, magari mettendo molte finestre con doppi vetri (in modo che il calore non vega disperso all'esterno) o dipingendo le pareti con colori chiari;
4) sbrinare il congelatore ogni tanto aiuta, poiché il ghiaccio funge da isolante e fa aumentare così il consumo energetico del frigo;
5) stirare solo se necessario gli indumenti o trovare dei metodi alternativi, perché anche il ferro da stiro incide pesantemente sulla bolletta della luce;
6) spegnere la luce quando si esce da una stanza;
7) non lasciare in stand-by (spia rossa) tutte le apparecchiature elettroniche e non tenere attaccate le  loro prese anche quando non vengono usati ad esempio il caricatore del cellulare o la televisione.
Questi consigli, solo apparentemente banali, hanno anche un tornaconto economico significativo: si possono risparmiare centinaia di euro all’anno sulla bolletta dell'energia elettrica.
Ovviamente spetta a ciascuno di noi scegliere che stile di vita adottare, l’importante è rimanere informati sulle cause e sulle conseguenze delle nostre azioni, dunque a voi la scelta!

(Redatto mercoledì 14 Marzo 2018 da Gilberto Chisini Granzotto)
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