Inquinamento luminoso: un lumen di troppo


via latteaNon c’è dubbio che l’Italia sia uno tra i Paesi con il più vasto patrimonio artistico, culturale e paesaggistico nel mondo; è un peccato che questo venga talvolta deturpato dall’inquinamento luminoso presente nelle nostre città con un’eccessiva presenza di luce artificiale.

Successivamente al G20 del 2016 è emerso che proprio l’Italia ha il più alto indice di inquinamento luminoso tra i Paesi partecipanti all’incontro; i danni sono molteplici e costantemente in crescita, ne elenchiamo alcuni:

- ha conseguenze sulla nostra salute. In condizioni normali, il nostro bioritmo è programmato per alternarsi tra il giorno e la notte. Tale alternanza è detta ritmo circadiano. L’organismo a seconda che sia in condizioni di luce o di buio si comporta in maniera diversa. La ghiandola pineale produce serotonina di giorno e melatonina di notte. Un ritmo circadiano ben sincronizzato è fondamentale per l’equilibrio psicofisico, altrimenti si rischi di avere effetti negativi sulla salute, quali: depressione, tumori, diabete, obesità, depressione del sistema immunitario. Se durante la fase notturna si viene sottoposti a una sorgente luminosa ne risente la produzione di melatonina e quindi la qualità del sonno. È noto che la luce, in particolare quella blu proiettata dai dispositivi retroilluminati a led come tablet e computer o smartphone, può interferire con la qualità del nostro sonno e le ricadute possono essere molto pesanti. L’Organizzazione mondiale della sanità ha rilevato che chi è esposto alla luce artificiale per molte ore al giorno, come coloro che lavorano di notte o gli operatori delle compagnie aeree, ha una più alta insorgenza di tumori, tanto da inserire l’inquinamento luminoso tra i fattori classificati “probabilmente cancerogeni”. Studi scientifici hanno evidenziato un’incidenza di tumore al seno più alta nelle donne impegnate nel turno di notte, mentre negli uomini si è scoperto un aumento del rischio di cancro alla prostata;

- molti automobilisti vengono distratti o abbagliati dalle numerose fonti luminose rischiando così di mettere in pericolo l’incolumità propria e altrui;

- i costi economici dovuti agli sprechi per l’illuminazione sono enormi;

- molti paesaggi naturali di notte sono alterati, ne risente così anche l’industria turistica nazionale;

- la “bolla di luce”, nella quale siamo immersi, in orario notturno, offusca l’osservazione della volta celeste sia agli osservatori professionali sia alla gente comune, ad esempio la Via Lattea in Pianura Padana ormai non è più visibile ad occhio nudo come una volta, dunque questo fenomeno ci isola progressivamente dall’universo;

- l’inquinamento luminoso modifica il normale oscuramento notturno, tutto ciò disorienta i cicli di fotosintesi clorofilliana delle piante e l’attività di molti animali notturni (volpi, ghiri, ricci, civette ecc.), inoltre disturba il sonno delle persone che riposano.

locandina ARPAV inquinamento luminosoA fronte di queste problematiche e della legislazione regionale vigente (L.R. del Veneto 17/2009)  è quindi obbligo nel territorio comunale di Pieve di Soligo di regolarsi secondo le Norme Tecniche Operative (N.T.O.) del Piano degli Interventi (P.I.) vigente, di seguito citiamo alcuni punti fondamentali (art. 53):
- fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un’inclinazione tale da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre;
- è fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria;
- per l’illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono essere spenti entro le ore 24;
- l’illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall’alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all’individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l’orario di chiusura dell’esercizio;
- è vietato installare all’aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e, in particolare, verso la volta celeste.
vista notturna di Pieve di Soligo dalla collina di San Gallo
Vista dalla collina di San Gallo verso Pieve di Soligo: le stelle nel cielo non si vedono più

Se fino a pochi decenni fa non ci si poneva neanche il problema dell’inquinamento luminoso, adesso iniziamo ad essere più consapevoli riguardo a questo tema. Possibili soluzioni nel breve periodo possono essere: ridurre l’illuminazione al minimo indispensabile per la sicurezza, ed evitare di installare fonti luminose che emettono luce direttamente verso il cielo, che ci impediscono l’osservazione dei corpi celesti; perché come diceva anche l’astrofisico britannico S. Hawking: “Ricordatevi sempre di guardare le stelle, non i piedi”.

(Redatto lunedì 19 Marzo 2018 da Gilberto Chisini Granzotto)
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