Stop alle discariche - Arrivano i pannolini compostabili


pannoliniIl C.I.T. - Consorzio Bacino TV1 e S.A.V.N.O. s.r.l., gestori del servizio R.S.U. nel Comune di Pieve di Soligo,  avviano nel territorio del nostro bacino un progetto sperimentale per il conferimento dei pannolini nell’umido. A settembre parte il test su 156 bambini da 0 a 3 anni del progetto Regionale Nidi In Famiglia.
(Dal sito http:/ / www . savnoservizi.it)

Conegliano, 5 luglio 2012 – 42 bidoni di rifiuto secco non riciclabile pieni, che impilati raggiungerebbero un altezza pari a circa 38 metri. È la quantità di pannolini prodotta in media da un bimbo nei primi 3 anni di vita. Un volume di rifiuto pari a 1 tonnellata e 600 chili di rifiuto secco non riciclabile che rimane nelle discariche italiane per almeno 300-600 anni. Un dato significativo se si considera che di media un abitante del Bacino TV1 produce circa 55 chili di rifiuto secco non riciclabile all’anno (dato 2011).
Le soluzioni per invertire questa tendenza ci sono e continua in questo senso l’impegno di Savno nella riduzione dei rifiuti, in particolare della frazione non riciclabile.
Accanto all’attività di gestione della raccolta differenziata che ha permesso al Bacino TV1 di raggiungere risultati d’eccellenza in Italia e in Europa, la Società trevigiana è costantemente impegnata, in stretta collaborazione con il Consorzio CIT, nello studio e nello sviluppo di progetti volti alla riduzione dei rifiuti e alla promozione di uno stile di vita sostenibile. In questa direzione sono state vagliate negli ultimi anni diverse iniziative con l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuto secco e ottenere vantaggi economici e ambientali per le famiglie e la collettività. Tra queste la ricerca di un’alternativa al pannolino monouso in grado di limitare i quantitativi di rifiuto da avviare a smaltimento. In media, infatti, prima del divezzamento, un bambino utilizza circa 5.500 pannolini (per una spesa stimata di oltre 1.500 euro), pari a circa 2 kg al giorno di rifiuti per bambino destinato allo smaltimento.
Tra le varie alternative green, negli ultimi anni Savno ne ha testate tre: il pannolino lavabile, la seggiolina-vasino e il pannolino bio. Tra queste il pannolino biodegradabile si è dimostrato una valida opportunità dal punto di vista di salute e ambiente. Questo tipo di prodotto è infatti costituito da biofibre ottenute attraverso materie prime derivate da amidi vegetali, che consentono non solo una maggiore e più salubre traspirazione, ma assicurano anche la compostabilità dei biopolimeri che lo compongono. La sostenibilità del pannolino bio è stata testata attraverso una prima sperimentazione effettuata nel periodo gennaio/aprile 2012 presso 3 Nidi in struttura del Territorio ottenendo l’interesse e il plauso della Regione Veneto. Su richiesta della Direzione Servizi Sociali, infatti, lo scorso 30 giugno il progetto è stato presentato, in occasione di un incontro di formazione, a 100 operatori del Progetto Regionale Nidi In Famiglia provenienti dalle Province di Treviso, Venezia e Belluno. La prima sperimentazione effettuata ha raccolto un consenso interessato, oltre che degli operatori, anche dei genitori dei bambini frequentanti le strutture nido coinvolte, rappresentando per i cittadini una valida proposta a tutela di ambiente e salute. Dal punto di vista prettamente tecnico, inoltre, i pannolini compostabili conferiti con la frazione umida presso l’impianto di Sesa spa non hanno compromesso in alcun modo le usuali operazioni di raccolta, trasporto e trattamento del rifiuto umido.
In considerazione di tali risultati, dell’interesse che il progetto ha suscitato presso i cittadini, e su specifica richiesta della Regione Veneto si è deciso di attivare, per un periodo di 3 mesi a partire da settembre 2012, una seconda e più mirata sperimentazione del prodotto nei 26 nidi in Famiglia presenti nel Bacino TV1 aderenti al Progetto Regionale Nidi in Famiglia. Il test, che verrà effettuato nell’ambito di un Protocollo di Intesa tra Savno, CIT, Sesa, Wip – l’Azienda Italiana che produce i pannoloni bio - e il Centro Infanzia Girotondo delle Età promotore del progetto presso i nidi, coinvolgerà circa 156 bambini, e consentirà di sottrarre al conferimento in discarica 12.480 pannolini al mese per un totale stimato, al termine del periodo concordato, di 9.360 chili. Tale quantitativo, rapportato ad un periodo di 12 mesi (ovvero 51.480 chili), costituisce in percentuale lo 0,23% sul quantitativo totale di rifiuto umido prodotto dal Bacino TV1. In questa fase la Regione sarà attento osservatore al fine di valutare se estendere il progetto nelle modalità pianificate da Savno anche alle altre strutture del Veneto. Dal punto di vista operativo Savno fornirà ai nidi coinvolti nella sperimentazione un kit di pannolini compostabili e un apposito bidone rosso con microchip per il conferimento del materiale che verrà ritirato contestualmente al giro dell’umido. Al termine del test verranno valutati i risultati e il progetto – come già auspicato dalla Direzione Regionale - potrebbe essere esteso anche a tutti gli asili presenti nella Provincia di Treviso in collaborazione con gli altri Consorzi di gestione trevigiani.

"Il progetto – ha spiegato il Presidente di Savno Riccardo Szumski - nasce dalla necessità di ridurre i rifiuti domestici, aumentare il riciclo, favorire il risparmio energetico e tutelare l'ambiente che ci circonda. La nostra missione è quella di cercare nuove soluzioni sostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico, come già dimostrato in questi anni. Per questo crediamo che progetti come il pannolino bio e la sperimentazione  attivata insieme a Fater spa e il Centro Riciclo Vedelago, possano coesistere. Noi diamo la possibilità agli utenti di scegliere, tra più soluzioni valide, ciò che per convinzioni e coscienza essi ritengono più consono e appropriato al proprio stile di vita”.

“La mission che ispira la nostra attività – ha spiegato Marco Benedetti, Presidente di W.I.P. – è dimostrare che è possibile coniugare la tutela della salute e il rispetto per l’ambiente, nei prodotti monouso, ed in particolare in quelli dedicati all’igiene della persona. La molla iniziale è l’allergia di cui è affetto fin da piccolo mio figlio. Alla base della creazione del prodotto, ci sono invece la conoscenza approfondita delle materie prime, tecnologie  e la pluriennale attività di sviluppo prodotti per l’industria. Questo mix di esperienze ha ispirato l’ideazione di pannolini che utilizzano materie prime innovative di origine vegetale, “naturalmente” più tollerabili dalla pelle,  alternative a quelle già largamente impiegate da decenni in questo settore, molte delle quali derivate da olio minerale come il petrolio. Allo stesso modo abbiamo preso in considerazione l’impatto sull’ambiente perché le stesse materie prime sono anche biodegradabili e compostabili, di origine vegetale, riproducibili stagionalmente, più sostenibili per il futuro del Pianeta. Il risultato è il primo pannolino compostabile al Mondo, certificato a norma di legge; esso permette di liberare  risorse per l’ambiente e  di ottenere economie di scala grazie ad un adeguato smaltimento assieme alla frazione organica dei rifiuti che, attraverso il processo di compostaggio, vengono trasformati in concime, utile per il miglioramento della fertilità dei terreni. Allo stesso tempo il prodotto è certificato da Astma-Allergi Danmark, fondazione no profit che analizza e testa materiali e prodotti adatti a quanti soffrono di patologie allergiche anche asmatiche e dermatiti da contatto.
Le difficoltà tecniche incontrare nel cammino, la lunga fase di sperimentazione del prodotto, lo scetticismo quasi naturale verso l’innovazione, la mancanza di normative chiare sull’impiego e significato dei prodotti igienici monouso sono oggi compensate dalle certificazioni ottenute, dai premi ricevuti ma soprattutto dalle testimonianze di quanti stanno usando i nostri prodotti. Consideriamo tutto questo solo un punto di partenza, uno stimolo a proseguire sul cammino intrapreso. Ci rende pertanto orgogliosi l’entusiasmo dimostrato dagli operatori degli asili nido coinvolti nella sperimentazione ma anche le riflessioni e le critiche. La speranza è che altri Enti dimostrino lo stesso interesse della Regione Veneto e di Savno verso progetti con la finalità di tutela sociale magari valorizzando come nel nostro caso l’eccellenza del Made in Italy ed il coraggio dell’innovazione dell’impresa italiana”.

(Venerdì 27 Luglio 2012)

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