La rana rossa del Lierza


rana latasteiQualche anno fa in sede di sopralluogo fu trovato dal personale dell'ufficio ambiente un "ululone ventre giallo" (Bombina variegata L., 1758) in Drio Cisa, specie di rospetto che in quel momento non era ancora censito a livello regionale nel territorio comunale e che si è provveduto a segnalare al database faunistico regionale (per vedere l'articolo relativo di PieveAmbiente clicca qui).
Questa volta, lungo il Lierza in zona Crode del Pedrè, durante un altro sopralluogo  si è incappati in una rana rossa, la rana di Lataste (Rana latastei Boulenger, 1879) nelle foto.
E' una specie tipica dei boschi ripariali di pianura e pedecollinari dove trova acqua (gli zoologi definiscono la specie con due termini tecnici specifici "stenoigra" e "sciafila" cioè strattamente legata all'acqua e amante dell'ombra) che ben si mimetizza tra le foglie secche a terra.
Le femmine, che sono mediamente più grandi dei maschi, al massimo raggiungono  i 7 cm. E' una specie con spiccate doti di saltatrice fin da piccola. E' facilmente confusa con un altra rana rossa con la quale convive nel nostro territorio, la rana agile (Rana dalmatina Fitzinger in Bonaparte, 1839) cui si differenzia principalmente per la diversa colorazione della gola. La rana agile è però molto più diffusa nel continete europeo, dalla Spagna alla Turchia e alla Svezia.
La presenza della Lataste è già censita nel nostro territorio comunale, ma non è così facile da individuare per via del buon mimetismo.

Se ne ha la possibilità, questa rana si inoltra nel bosco, dove si iberna per l'inverno, anche ad un chilometro di distanza dall'acqua dove si riproduce. E' comunque specie considerata a livello globale con rischio estinzione perché sub-endemica (cioè "propria del territorio") solo della pianura padano-veneta, dove subisce la forte pressione antropica sul suo areale di vita. E' presente poi anche in Canton Ticino e limitatamente in Istria.
E' inserita nell’Allegato II della Convenzione sulla Conservazione della Natura e degli Habitat Naturali d’Europa (Convenzione di Berna). Le specie di fauna selvatica elencate in tale allegato sono oggetto di disposizioni legislative o regolamentari, opportune per assicurare la loro conservazione. Per queste specie è vietato, tra le altre cose, il deterioramento o la distruzione intenzionale dei siti di riproduzione o di riposo. Tutti coloro che a diverso titolo intendono intervenire nei nostri boschi ripariali e nei boschi nel raggio di un chilometro dai corsi d'acqua, devono quindi tenerne debitamente conto. Anche il rispetto delle prescrizioni del Piano di Riordino Forestale Comunale (per quanto riguarda questo livello di pianificazione vedi l'articolo di PieveAmbiente "Come vanno gestiti i boschi") è sicuramente necessario anche per preservare questa "rana padana".

E' inoltre inserita nell’Allegato II della Direttiva Habitat (Direttiva C.E.E. 92/43) e nella Lista Rossa IUCN delle specie vulnerabili. Gli stati membri dell’Unione Europea hanno redatto una legge che traspone la Direttiva Habitat nella legislazione nazionale, quindi la Rana latastei è posta sotto stretta protezione in tutti gli stadi del suo ciclo vitale.

rana latastei 2


(Lunedì 8 Agosto 2016)

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