Ratti e topi

 

disegno topi animazione

Alcune informazioni su questi animali che talvolta girano intorno (se non dentro) le nostre abitazioni con i conseguenti disagi.

PREMESSA
Per limitare la popolazione di topi e ratti, il Comune di Pieve di Soligo ha in affidamento esterno il servizio di derattizzazione (ditta Defor Italiana s.n.c. di Follina TV) sotto la vigilanza sanitaria del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 7 (ora ULSS2).

cartello derattizzazione

LUOGHI SOTTOPOSTI A DERATTIZZAZIONE
Il contratto stipulato prevede che la ditta esegua la derattizzazione di aree ed immobili di pertinenza comunali quali: le strade, le piazze, i giardini pubblici ed i parchi giochi, corsi d’acqua demaniali, mediante il sistema che prevede l'utilizzo di postazioni fisse (ratto box) in modo da rendere inaccessibile l’esca ratticida contenuta ai bambini ed agli altri animali.

topo scatola monitoraggio

SEGNALAZIONI SULLA PROLIFERAZIONE DI RATTI
I cittadini possono segnalare all'Ufficio Ambiente Comunale (tel. 0438.98.53.26) le aree pubbliche che ritengono da sottoporre a derattizzazione. Per le aree private sarà comunque possibile rivolgersi direttamente a ditte specializzate (i costi sono quindi a carico dei privati).

COSA FARE PER OSTACOLARE L'INSEDIAMENTO DI RATTI E TOPI
rattiPer ostacolare l'insediamento di ratti e topi è necessario garantire condizioni igieniche ottimali, ed in particolare:
- eliminare ogni possibilità di alimentazione dei topi (evitare l'abbandono di cibi come per esempio sacchi crocchette per cani e granaglie per pollame, contenitori di rifiuti privi di coperchio);
- garantire il controllo puntuale del conferimento dei rifiuti domestici, di magazzini e negozi alimentari, ristoranti, bar e mense;
- smaltire correttamente i rifiuti solidi urbani all'interno degli appositi contenitori, evitandone il deposito a terra;
- garantire la costante pulizia e manutenzione delle aree verdi, edifici disabitati e aree dismesse. Infatti la scarsa manutenzione di cortili con presenza di erba alta e non periodicamente sfalciata ed accumuli di legna e ramaglie sono una ottima possibilità di rifugio per topi e ratti. Possono essere frequentati dai ratti anche compostiere del rifiuto umido mal tenute e legnaie.

Nel caso di rinvenimento di topi all'interno di edifici si dovrà:
- procedere ad una radicale pulizia dell'area o dei vani interrati, con sgombero di ogni materiale accumulato che possa ostacolare tali operazioni;
- proteggere i varchi per impedire l'accesso dei topi (chiudere ogni fessurazione di porte ed infissi, chiudere ogni foro od apertura presente nelle pareti esterne quali ad esempio: piccole demolizioni per l'accesso di tubazioni);
- dotare le finestre degli interrati di reticelle metalliche antiratto;
- attivarsi per l'eliminazione di topi e ratti. Il proprietario o chi ha disponibilità di immobili, aree e spazi dovrà procedere a propria cura e spesa all'integrale derattizzazione con prodotti che garantiscano la minor tossicità per l'uomo e per la fauna selvatica e domestica evitando spargimenti di bocconi avvelenati in modo non controllato.

CARATTERISTICHE DELLE SPECIEdisegno topo animazione
Questi animali hanno capacità sensoriali molto sviluppate tali da facilitarne la sopravvivenza e la diffusione. Il gusto permette loro di scegliere i cibi più adatti e rifiutarne altri soprattutto quelli nuovi e questo va considerato nell’utilizzo delle esche. Anche l’odorato è molto sviluppato e quindi individuano e seguono facilmente percorsi marcati con urina o secrezioni vaginali. L’udito è talmente acuto da percepire anche gli ultrasuoni, mentre la vista è ridotta, ma adatta alla visione notturna.
Sono animali territoriali con una ben definita organizzazione sociale costituita da diversi nuclei familiari ciascuno occupante un sistema di tane e cunicoli intercomunicanti. Ogni gruppo familiare è costituito da un capogruppo o maschio dominante, in genere di grossa taglia, da alcune femmine, alcune con la prole e altri pochi maschi sottomessi al capo. Sono animali molto diffidenti; quando individuano una fonte alimentare, dapprima mostrano diffidenza, poi la frequentano con molta assiduità divorandone grandi quantità in poco tempo.
I ratti in genere perlustrano ogni giorno il loro territorio percorrendo sempre lo stesso percorso per controllare se sono avvenuti dei cambiamenti o si sono rese disponibili altre fonti alimentari. Se durante queste perlustrazioni i ratti trovano uno stimolo nuovo, come un’esca, una trappola, spesso si osserva una caratteristica “reazione al nuovo” che consiste in una scomparsa momentanea dei ratti. Solo dopo alcuni giorni esploreranno il nuovo oggetto o assaggeranno il nuovo cibo. Questo fenomeno viene chiamato: neofobia. Il genere Rattus può risalire anche i sifoni dei WC, saltare in alto per 80 cm ed in lungo oltre 100 cm, il genere Mus può attraversare fori di soli 6 mm.

Rattus norvegicusRatto delle chiaviche, r. grigio, pantegana, surmolotto... (Rattus norvegicus)
Ha un mantello di colore generalmente bruno-rossiccio o grigio-bruno con sfumature rossastre sul dorso e grigio sporco sul ventre. Ha dimensioni notevoli, può raggiungere i 500 g di peso e i 45 cm di lunghezza, coda compresa. Il profilo della testa è tozzo, come pure il corpo; l’occhio e l’orecchio sono piccoli. La coda è priva di peli, più corta del resto del corpo.
La durata della vita è di circa 2 anni; è molto prolifico generando da 4 a 7 nidiate all’anno e fino a 12 piccoli per nidiata.
È onnivoro: si ciba di pesce, cereali, vari tipi di ortaggi e frutta, semi, insetti, molluschi, sterco, animali vivi di piccola taglia.
Vive in tane sotterranee dove costruisce il nido, preferendo terreni compatti vicino a corsi d’acqua, sotto le fondamenta di edifici, nelle discariche e all’interno di cantine, nei primi piani degli stabili e nelle fogne. È un ottimo nuotatore, estremamente attivo ed aggressivo. Vive in gruppi numerosi se dispone di abbondante cibo.

rattus rattusRatto nero o dei tetti (Rattus rattus)
Di dimensioni più ridotte, ha un peso da adulto di circa 145-240 g. Il colore della pelliccia è tendente al grigio o nettamente nero con il ventre grigio chiaro. La testa è affusolata e il corpo slanciato, l'occhio e le orecchie sono grandi. La coda di colore scuro è più lunga del resto del corpo.
Si riproduce 4-6 volte all'anno e partorisce 6-8 piccoli per nidiata. È onnivoro, come il R. norvegicus, ma si nutre in prevalenza di frutta, ortaggi e cereali. In natura costruisce le sue tane sugli alberi, per cui in zone antropizzate predilige i sottotetti. È un ottimo arrampicatore ed è capace di camminare sui fili del telefono e sui cavi elettrici, tramite i quali si trasferisce nelle abitazioni alla ricerca di cibo.

mus musculusTopo domestico (Mus musculus)
Il mantello è grigio uniforme o grigio bruno sul dorso e grigio chiaro o fulvo sul ventre. Esistono molte variazioni cromatiche. Il profilo della testa è affusolato e la forma del corpo sottile. L’occhio è piccolo, le orecchie sono grandi e la coda è lunga quasi quanto la somma testa-corpo, monocolore e seminuda.
La durata della vita è di circa un anno, si riproduce circa 8 volte all’anno con 5-6 piccoli per nidiata e in qualsiasi ambiente. È onnivoro. Frequenta abitazioni, campagne, boschi, cespugli, prati, in pratica costruisce la tana ovunque. Corre, si arrampica e salta (max 40 cm in altezza) su ogni superficie con un raggio di movimento di 6-7 metri.

MEZZI DI CONTROLLO DI TOPI E RATTIdisegno topo
- BIOLOGICI: gatti, cani (terrier e pinscher), rettili, gufi, macachi;
- FISICI: gesso indurente e spugne mescolate con l'alimento, tavolette incollanti, trappole a gabbia ed a scatto, ultrasuoni;
- BATTERIOLOGICI: Salmonella thyphimurium, Richettsia typhi, ecc. (sconsigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità - O.M.S.)
- VELENI NATURALI: stricnina (da noce vomica o albero della stricnina Strychnos nux-vomica), bulbo della scilla rossa (non emetica per i topi);
- VELENI SINTETICI INORGANICI: fosfuro di zinco (molto pericoloso da usare solo dentro le tane), arsenico, solfato e acetato di tallio (maneggiarlo con guanti perché è tossico anche per contatto cutaneo), fosfuro di alluminio;
- VELENI SINTETICI ORGANICI: alfanaftiltiurea (ANTU), decarbossimide (n.c. Rodexmide), norbormide, crimidina, toxafene, difluorane, clorose, ecc.
ANTICOAGULANTI
- DERIVATI DELL'IDROSSICUMARINA: Warfarin (esche con cereali, coloranti, paraffinate,sostanze attraenti, idrorepellenti), Cumacloro (nome commerciale Tamorin, Racumin), Difenacoum, Bromodiolone, Brodifacoum;
- DERIVATI DELL'INDANDIONE: Pindione, Isoval, Clorofacinone, Sulfacinossalina come adiuvante in associazione agli anticoagulanti.

PRATICHE DI CONTROLLO INTEGRATO
disegno topo animazione1) L’ispezione del sito infestato prima dell’inizio degli interventi è necessaria al fine di attuare piani di derattizzazione adeguati. Come riconoscere la presenza di ratti:
a) Rilevamenti diretti: avvistamenti
b) Rilevamenti indiretti:
- danni di varia natura
- rumori (rosicchiare, raspare, squittii….)
- presenzatabella tipologie escrementi roditori di feci lungo i camminamenti, nelle tane e negli angoli
- presenza di macchie lungo i camminamenti, sopra le travi e le condutture dovute all’unto della pelliccia
- presenza delle tane
2) Identificazione della specie murina presente.
3) Individuazione e eliminazione dall’area dei fattori ambientali che favoriscono l’infestazione (disponibilità di cibo, acqua o luoghi idonei alla predisposizione delle tane).
4) Messa in atto di accorgimenti meccanici quali:
a) posizionamento di reti a maglia fitta sulle aperture di canne di aspirazione e ventilazione;
b) buona tenuta del sistema fognario, possibile inserimento in canalizzazioni stagne di cavi elettrici e di telecomunicazioni;
c) costante pulizia delle intercapedini, giardini e terrazze.
5) Trattamento di disinfestazione con l’utilizzo di rodenticidi. I rodenticidi vengono distinti in 2 categorie in base alla loro modalità d’azione:
a) Rodenticidi ad Effetto Comulativo divisi in base al loro meccanismo d’azione in:
- Rodenticidi ad azione anticoagulante
- Rodenticidi ad azione non anticoagulante
Rodenticidi Anticoagulanti: inibiscono il meccanismo da coagulazione del sangue e procurano la morte dell’animale per emorragie interne. I principi attivi sono utilizzati a basso dosaggio. L’ azione degli anticoagulanti è cumulativa e quindi devono essere consumati dai topi per più giorni perché siano efficaci. Non si verifica diffidenza nei confronti dell’esca in quanto i ratti non possono associare la morte dei consimili con l’assunzione dell’esca.
Per il basso dosaggio e il lento tempo d’azione sono poco pericolosi per l’uomo e gli animali domestici. L’antidoto degli anticoagulanti è la vitamina K1, particolarmente efficace, poco costosa e facilmente reperibile.
Rodenticidi ad effetto cumulativo non anticoagulanti
Calciferolo (vitamina D): agiscono alterando la quantità di calcio nel sangue e in altri fluidi corporei portando alla calcificazione di organi interni, fegato, polmoni, e morte dell’animale. Questi principi attivi sono utili quando è accertata la presenza di ceppi di roditori resistenti agli anticoagulanti. I cani e i gatti possono risultare particolarmente sensibili agli effetti della vitamina D, perciò bisogna prestare attenzione nell’utilizzo di queste esche.
b) Rodenticidi ad effetto acuto: sono veleni potenti con effetti abbastanza veloci. Sono utilizzati quando si deve ottenere una rapida riduzione di un popolazione ad alta densità e in caso di una resistenza diffusa agli anticoagulanti. Soprattutto nei trattamenti con veleni acuti, spesso si rende indispensabile effettuare un pre-trattamento con esche non avvelenate per abituare i ratti a consumare le sostanze a cui poi verrà aggiunto il veleno evitando così il fenomeno della neofobia. Utilizzando tali prodotti è necessario adottare tutte le precauzioni necessarie per evitare il rischio di intossicazioni accidentali a carico di animali domestici o selvatici e di esseri umani soprattutto bambini.
Una corretta distribuzione dei rodenticidi all’interno di appositi contenitori (“bait box” o erogatori di esche) rende più difficile l’accesso alle esche da parte di specie non bersaglio, rendendo disponibile il tossico solo per le specie oggetto del trattamento.
Dispositivi di cattura: si dividono in due gruppi principali: trappole meccaniche e trappole collanti. Le trappole meccaniche risultano particolarmente adatte per il controllo del topo domestico, ma non particolarmente efficaci come metodo di controllo dei ratti che sono per loro natura molto diffidenti e cauti nell’esplorare le novità.
Anche le trappole collanti sono più efficaci per catturare i topi domestici; presentano però il limite di produrre eccessive sofferenze agli animali catturati, infatti alcuni paesi europei ne hanno fortemente limitato l’uso.
In generale si consiglia di utilizzare i dispositivi di cattura soprattutto nelle aree interne dei fabbricati e in quelle situazioni in cui le esche tossiche rappresentino un fattore di rischio.

Sono comunque da evitare i trattamenti non mirati, effettuati con distribuzione casuale delle esche in tutta l'area da bonificare. Le esche devono essere deposte in luoghi inaccessibili ai bambini e agli animali domestici. Il controllo periodico delle esche, in alcune stazioni fisse, è molto importante per seguire l'andamento della derattizzazione e per poter ripetere il trattamento fino a quando ciò si renda necessario, reintegrando le esche consumate. Molto utile può risultare nel trattamento di ambienti confinati, l'implego di box contenenti esche ed acqua, da collocare sui percorsi abitudinali dei roditori (ad esempio lungo i muri). Tali box sono facilmente ispezionabili e garantiscono la presenza di un'esca senza pericolo di dispersione.

(Martedì 13 Marzo 2012 - ultimo aggiornamento giovedì 16 Dicembre 2021)

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